A tre anni dal suo insediamento al governo qual è la considerazione per Giorgia Meloni come leader della destra italiana e capo del governo? Ora la stanno apprezzando anche gli esponenti di sinistra e tra questi c’è anche l’ex-sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, che ha analizzato la posizione del premier nel panorama politico europeo, mettendola a confronto con gli altri leader di quella parte politica. Lo ha fatto a Otto e mezzo, il talk di approfondimento politico di La7 condotto da Lilli Gruber ogni sera dopo il telegiornale di Enrico Mentana.
Cacciari sostiene: "Rispetto ad altre destre europee, rispetto a quelle dei Paesi ex Patto di Varsavia, alla destra tedesca, ma anche alla Le Pen, Giorgia Meloni si sforza costantemente — al di là dei suoi toni vittimistici — di riciclarsi, di ripulire ciò che si potrebbe ancora avere di lei come memoria. Tra tutte le destre europee credo che lei sia onestamente la migliore".
Cacciari su Giorgia Meloni, guarda qui il video di Otto e mezzo su La7
Figura controversa, quindi, ma sicuramente la più moderata tra i leader di destra europei. Sul referendum per la riforma della magistratura, poi, Cacciari afferma: "Giorgia Meloni non farà l’errore di Renzi, di personalizzare fino al punto per cui si vota per o contro di lei. Però — ha aggiunto — sono un po’ trascinati in quella deriva lì. E quindi io voterò no, ma non perché creda che se passa il sì sia la fine della democrazia italiana".
Otto e Mezzo, Cacciari azzera Pd e compagni: "Ciliegina insignificante"
Almasri arrestato. La notizia arriva fino a Otto e Mezzo, dove a discutere ci sono anche Massimo Cacciari e Andrea Scanz...Per Cacciari, dunque, il rischio per la premier è di trasformare un voto tecnico in un giudizio politico sul governo, come fece Renzi con il referendum costituzionale nel 2016: "In ogni caso, dovesse perdere il referendum sarebbe una figuraccia tremenda per il governo, considerando l’investimento politico e mediatico fatto da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Quest’ultima è scesa in campo con gli striscioni per strada al grido di ‘Viva la riforma voluta da Berlusconi’".




