Se la cantano, se la suonano e se la ridono, Michele Serra e Corrado Formigli. Il tradizionale collegamento a Piazzapulita, su La7, vede la firma di Repubblica scherzare sul caso di Francesco Saverio Garofani, il consigliere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che durante una cena "di tifosi romanisti" organizzata dal figlio del grande Agostino Di Bartolomei si è lasciato andare a considerazioni poco imparziali su Giorgia Meloni e il suo governo, auspicando la formazione di una forza moderata stile Ulivo che possa arginare il centrodestra, visto anche l'inconsistenza dell'attuale opposizione.
Parole in libertà di cui ha riferito La Verità e che hanno portato a un polverone politico, con Galeazzo Bignami capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera che ha chiesto una smentita al Quirinale. La stessa premier Meloni ha incontrato poi lo stesso capo dello Stato al Colle per un chiarimento che ha formalmente chiuso il caso.
Intanto, però, Garofani (ex deputato del Partito democratico) non ha affatto smentito le parole a lui attribuite rammaricandosi solo del fatto che quelle "chiacchiere tra amici" fossero diventate pubbliche. E a sinistra, dove era già partito il fuoco di fila contro Bignami e FdI, nessuno si è sentito in dovere di riflettere sull'opportunità delle dichiarazioni di Garofani, visto il suo ruolo istituzionale.
Meglio, piuttosto, rovesciare la frittata, ribaltare le colpe e buttarla, semmai, in caciara. Come ha fatto appunto Serra a Piazzapulita. "Facciamo attenzione a quello che diciamo però stasera, tutti ascoltano tutti. Non si può neanche dire qualcosa al ristorante con gli amici...", "No niente, no niente", annuisce Formigli. "Quindi attento a quello che dici stasera perché qualcuno potrebbe ascoltarsi Corrado, e anche me".
Il siparietto di Serra e Formigli: guarda qui il video di Piazzapulita su La7
Dalla boutade si passa alla riflessione "più seria", per così dire: "Ecco, questa storia del Quirinale e questa storia del consigliere che evidentemente è stato registrato a tavola e che pensava di parlare con delle persone amiche o comunque fuori dal lavoro... Che effetto ti fa questa vicenda?", domanda Formigli. E Serra, ovviamente, minimizza tutto: "Intanto per chiamarlo complotto bisogna avere la fantasia giornalistica di chi l'ha fatto. Non lo chiamerei scoop, la chiamerei una pittoresca montatura giornalistica". Sarebbe stato interessante conoscere il suo parere a parti politiche invertite.




