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Fuori dal Coro, l'urlo di Mario Giordano: "Ci batteremo, lo prometto"

di Claudio Brigliadorimercoledì 10 dicembre 2025
Fuori dal Coro, l'urlo di Mario Giordano: "Ci batteremo, lo prometto"

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«A me scandalizza il fatto che lo Stato italiano condanni un cittadino onesto, incensurato. Un signore, padre di famiglia con dei figli, un commerciante, un gioielliere che non aveva fatto nulla in quel momento. Non è un serial killer, non va in giro armato con la pistola a sparare all’impazzata, non va a rapinare, non va nei bar a cercare fortuna, ma semplicemente va nel suo luogo di lavoro a fare il suo mestiere».

Qualche sera fa, ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio su Rete 4, Giuseppe Cruciani si era già schierato apertamente con Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour condannato in appello a 14 annidi carcere per aver sparato ai rapinatori che avevano appena seminato il panico nel suo negozio, uccidendone due. Da Mario Giordano a Fuori dal coro, stessa rete, il conduttore de La Zanzara su Radio 24 decide di rendere ancora più eclatante la sua protesta contro le toghe e certa sinistra presentandosi in studio in giacca mimetica militare e, sulle spalle, uno slogan inequivocabile, «Libertà per Roggero».

«Credo che debba stare dalla parte di Roggero semplicemente perché quando i ladri escono di casa e vanno a rubare possono subire quello che hanno subito. Debbano mettere in conto che possono morire», puntualizza il giornalista utilizzando peraltro lo stesso argomento difensivo proposto da Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

«Roggero subirà per sempre questo trauma- sottolinea con enfasi Cruciani -. Probabilmente finirà in galera, io spero di no. La sua famiglia è stata rovinata, i suoi averi sono stati rovinati e sicuramente ha subito un trauma enorme. Io sono senza dubbio dalla parte di Roggero e dunque “Libertà per Mario Roggero”», scandisce ancora, voltandosi quindi e mostrando alla telecamera con malcelato orgoglio la scritta dietro alla sua giacca.

«Io non so come ci si possa arrivare, caro Mario - conclude chiamando vicino a sé il padrone di casa -, ma in qualche modo lo Stato deve arrivare a liberare Mario Roggero». E Giordano sposa totalmente e senza esitazione la causa di Cruciani: «Ci batteremo, caro Giuseppe». Dopo i ladri di case, insomma, ecco una nuova campagna a tambur battente per la trasmissione più “urlata” del Biscione.