Danza: dal carcere al palcoscenico, la sfida della famiglia Costa (3)
(Adnkronos) - Stefano il piu' grande, per esempio, e' stato danzatore a Lima nel Balletto Nazionale del Peru', Francesco Daniele ha vinto l'audizione per entrare nel corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Vienna. Mentre Chandra Emanuele e Joshua Eugenio, dal prossimo settembre, saranno nella compagnia del Teatro dell'Opera di Nizza, diretta da Eric Vu An. Poi c'e' Alessandro Eliseo, e Jonathan Enea che ancora studia al Teatro dell'Opera di Roma. "E' strano eppure mia moglie voleva diventare ballerina, ma la sua famiglia glielo ha impedito - ha raccontato ancora Costa- Anch'io ho sempre amato la danza. Aneliti libertari di corpi in movimento. C'e' forse qualcosa di incoscio in questa mia passione. Gli oltre 20 anni trascorsi spesso in celle strettissime, senza vedere la luce. Ecco perche' i miei quadri, astratti, immateriali, intangibili, sono carichi di luce e colori. Ecco perche' forse, nelle mie poesie ho voluto esorcizzare in qualche modo tutte le mie paure e i miei desideri, persino la morte". "Troppo spesso ho pensato al suicidio in quelle carceri anguste - ha sottolineato ancora Agrippino Costa - La ricerca di un raggio di sole, di uno spicchio di luce era quello che chiedevo ai miei carcerieri dal penitenziario dell'Asinara o da Augusta". Ed ha aggiunto ancora:"ho sempre pagato il mio prezzo, piu' del dovuto. Sono stato torturato fisicamente, psicologicamente. Sono anche stato nella prigione criminale di Barcellona Pozzo di Gozzo. Ho il corpo martoriato da ferite. Purtroppo mi porto dentro energie negative - ha aggiunto - tensioni, traumi, dolori". (segue)