Danza: dal carcere al palcoscenico, la sfida della famiglia Costa (4)
(Adnkronos) - "Sono stato soprannominato 'il rapinatore gentile'. Non sono mai stato un violento, un uomo brutale, prepotente. Ricordo una rapina a Torino. Rassicuravo le mie vittime. Negli oltre 20 anni trascorsi in carcere sono stato 'condannato' a resistere -ha confessato- O si diventa folli, o si diventa saggi. Pero' ho sempre pensato che il letame puo' anche anche essere trasformato in fertilizzanti. Ed in fondo la mia vita e' stata proprio cosi"'. E la mia passione nei confronti della danza e del teatro- ha spiegato Costa - e' forse un desiderio profondo che si e' trasformato, a livello genetico, in un'onda energetica, presente nel mio dna. Ha investito tutta la mia famiglia, soprattutto i miei figli, nei quali ha trovato meravigliose radici, che continuano ancor oggi a germogliare. Del resto, anche se in un piccolissimo ruolo, ho conosciuto anch'io le luci della ribalta, accanto a Franca Rame e Dario Fo in 'Morte accidentale di un anarchico"'. Dei suoi figli, Agrippino Costa ha spiegato che solo Irene, gli somiglia. "Sedici anni, bellissima e ribelle, come ero io in gioventu' - ha detto - Con i maschietti e' andata diversamente. Sono maturi, responsabili. Ho concesso loro tutta quella liberta' che mi era stata sottratta. Ma loro ne hanno saputo fare buon uso". A parlare a nome dei fratelli e' Joshua, 19 anni, scuola al Teatro dell'Opera di Roma, applaudito al Teatro Verdi di Gorizia nel gala di danza dedicato ad Elisabetta Terabust, curato da Daniele Cipriani; pronto a salpare con un altro fratello, Chandra Emanuele, per il Teatro dell'Opera di Nizza, dopo aver vinto un'audizione. (segue)