Mostra Venezia: Barbera, non sara' edizione quaresimale ne' eccessiva
Roma, 25 ago. - (Adnkronos) - "Mi sono un po' pentito di avere molto insistito, nella conferenza stampa di presentazione, sul cinema della realta', sulle tematiche estreme di alcuni film, dalla pedofilia alla necrofilia passando per l'incesto e la prostituzione. A Venezia vedremo molto altro, con una grande varieta' di contenuti e linguaggi. Non sara' una mostra monocolore, quaresimale, eccessiva". Alberto Barbera, direttore della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, corregge cosi' il tiro della comunicazione su questa 70esima edizione dove, afferma all'Adnkronos quanto alla selezione dei titoli, "non ci siamo negati nulla, da autori estremi e radicali a film spettacolari, a cominciare da 'Gravity' di Cuaron". Barbera non rinnega, comunque, i 'doveri' di un festival del cinema: "I film d'autore, anche estremi e radicali, comunque ci sono, abbiamno fatto anche scelte coraggiose, poi capiremo se incoscienti o meno. Se un festival del cinema non sostiene gli autori che si spingono un po' piu' in la viene meno al suo dovere, se non noi chi? Poi ci sono opere con altri toni, come il film di Gianni Amelio, 'L'intrepido', che pur sullo sfondo di problemi complessi e drammatici propone una sorta di ottimismo programmatico".Resta invece sostanzialmente vuota la casella della commedia ma secondo Barbera piu' che di una scelta l'assenza e' frutto della mancanza di materia prima: "La commedia e' il genere piu' difficile da fare, o e' ben scritta e ben recitata oppure non funziona. Non e' che non vogliamo commedie a Venezia, e' che non le troviamo, magari ce ne fossero di commedie brillanti efficaci da portare alla Mostra. Anche fra le cinematografie emergenti non ho visto segnali ricuoranti in questo senso", lamenta Barbera. Altra cosa che manca in questo festival, almeno per ora, sono le polemiche e quando glielo si fa notare Barbera ride soddisfatto e poi pesa con cura le parole: "Ho messo molta attenziane a costruire percorsi che evitassero le trapole della polemica perche' la polemica e' nemica della fruizione corretta della Mostra: eaalta in maniera abnorme alcune cose a detrimento di quello che conta. Ho cercato di smussare a priori tutte le occasioni di querelle". Per cancellare la polemica dal vocabolario della Mostra bisognera' comunque aspettare la fine di questa edizione, memori di quella precedente della quale "ricordo ancora come un incubo -aggiunge Barbera- la polemica sul fatto che nessun riconoscimento importante fosse andato a 'Bella Addormentata' di Marco Bellocchio, come se fosse una colpa non premiare un film italiano. A Venezia prescindiamo volutamente da qualsiasi forma di provincialismo, gli italiani debbono misurarsi alla pari con gli altri". (segue)