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Cinema: 'Il capitale umano' di Virzi', thriller brianzolo 'senza moralismi' (2)

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(Adnkronos/Cinematografo.it) - Se "il romanzo racconta molto del passato dei personaggi, tanto che se ne potrebbe fare una serie HBO", Virzì sostiene che "i nostri finanzieri pesanti - gente come Ricucci o Coppola - mostrano una patina di grottesco da cui non riescono a liberarsi, a differenza di quelli anglosassoni che derivano dai puritani padri pellegrini". Bruni parla del suo "lavoro di sceneggiatura più impegnativo e appassionante: il gioco a decomporre e ricomporre parti e personaggi: un lavoro narrativo anticonvenzionale". Viceversa, lo scrittore Amidon afferma: "Anche io per concepire una struttura come quella del 'Capitale umano' mi sono rifatto al cinema e ironicamente qualcuno ce l'ha riportato. Io stesso ho impiegato 4 anni per scrivere il romanzo, avevo tentato anche di adattarlo per il cinema, ma poi ho rinunciato…". Tornando agli interpreti, Bentivoglio dice: "Il mio personaggio è un bell'uomo… Non ha letto Il capitale umano e dunque non sa di essere un mostro. Evidentemente se esiste un capitale umano ce n'è anche uno disumano. Il mio Dino pensa di fare sempre il bene delle persone che ama sinceramente: è un uomo fuori misura, ovvero smisuratamente normale", mentre Gifuni parla del proprio quale "un personaggio livido, un vero mago della finanza tossica. Coglierlo come ha fatto Paolo, e prima di lui il romanzo, nel suo momento tragico, è stato l'aspetto interessante". Infine, Virzì: "Un regista non deve mai dare il messaggio di un film. Anzi, non chiedeteglielo mai, altrimenti io e tutti i colleghi andremmo a fare il Papa: vorremmo che i temi dei nostri film emergessero da soli, senza bisogno di proclami".

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