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Serie A, Inter ko a Cagliari. Colpo della Roma. Pari tra Genoa e Samp

I nerazzurri sempre più giù: finisce 2-0. Giallorossi ok a Torino. L'Udinese ne fa tre al Parma. Molta noia e nessuna rete tra Chievo e Catania

Andrea Tempestini
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Dopo il pari delle 12.30 tra Palermo e Bologna, il pomeriggio della Serie A registra il tracollo dell'Inter, ko a Cagliari per 2-0. Il derby della Lanterna tra Genoa e Sampdoria finisce 1-1, mentre la Roma passa a Torino per 2-1. L'Udinese asfalta il Parma e al Tardini vince 3-0. Tanta noia e nessuna rete tra Chievo e Catania. In serata il big match di San Siro tra Milan e Napoli, mentre la Juventus giocherà a Roma contro la Lazio lunedì sera. Negli altri anticipi la Fiorentina ha vinto a Bergamo e il Siena si è imposto a Pescara negli ultimi minuti di gioco. Di seguito la cronaca delle partite della domenica pomeriggio. Tracollo Inter - Il Cagliari rifila due schiaffi all'Inter e festeggia la salvezza con ampio anticipo. Il 2-0 firmato da Pinilla sul campo di Trieste lancia i sardi a 42 punti e condanna i nerazzurri alla terza sconfitta consecutiva. Per la formazione allenata da Stramaccioni, inchiodata a 50 punti, la classifica diventa sempre piu' anonima. L'Inter finisce k.o. al termine di un match giocato in maniera decente almeno nella prima frazione. I nerazzurri, condizionati da un'infermeria sempre piu' affollata, vanno vicinissimi al vantaggio al 15'. Cambiasso e Alvarez triangolano a ripetizione, il centrocampista si presenta davanti ad Agazzi e lo supera con un tocco morbido: palo pieno, il Cagliari si salva. Al 20', materiale da moviola: Rocchi crolla al limite dell'area dopo un presunto contatto con Dessena, l'arbitro Celi non fischia tra le proteste nerazzurre. La formazione di Stramaccioni continua a spingere soprattutto con Alvarez, il piu' attivo sul gibboso campo di Trieste. Il Cagliari si vede pochissimo davanti per mezz'ora abbondante. Al 35', pero', i sardi spaventano Handanovic: Murru crossa da sinistra, Pereira rischia l'autogol con una scivolata disperata che evita il tap-in di Ibarbo. Dall'altra parte, ogni azione pericolosa dell'Inter passa per i piedi di Alvarez. Al 43' l'argentino si accentra da destra e prova a sorprendere Agazzi: sinistro potente ma impreciso, palla alta.Nella ripresa, sale definitivamente in cattedra l'arbitro Celi. Prima ignora un fallo evidente su Ibarbo nell'area nerazzurra, poi assegna il rigore al Cagliari per un fallo a dir poco sospetto di Silvestre sul neoentrato Pinilla. Il cileno non sbaglia dal dischetto, 1-0 al 60'. L'Inter, che continua ad affidarsi soprattutto alle iniziative della coppia Alvarez-Rocchi, fatica a reagire. Anzi, al 76' incassa anche il colpo del ko. Pinilla si infila indisturbato nell'area nerazzurra e buca Handanovic: 2-0 e game over. Prima dei titoli di coda cerca gloria anche Ibarbo: traversa, niente tris rossoblu. Il momento nero dell'Inter e' rappresentato in maniera fedele dalla domenica di Nagatomo: il giapponese, a disposizione dopo un lungo stop, resiste 8 minuti prima di farsi nuovamente male. L'Inter perde partita e pezzi, visto che va k.o. anche Gargano. Per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, in programma mercoledi' contro la Roma, Stramaccioni ha gli uomini piu' contati che mai.  La Roma passa a Torino - Osvaldo ritrova il gol, Lamela regala una magia e la Roma passa sul campo del Torino. I giallorossi vincono 2-1 e conquistano una vittoria che consente di inseguire un piazzamento europeo. Con 51 punti, la squadra di Andreazzoli scavalca l'Inter e aggancia provvisoriamente la Lazio al quinto posto. Il passo falso casalingo, invece, rende piu' complicato il cammino del Toro verso la salvezza: con 36 punti i granata hanno 6 lunghezze di margine sulla zona retrocessione, il vantaggio e' ancora ampio ma non e' il caso di tirare i remi in barca troppo presto. A livello di gioco, del resto, la formazione allenata da Ventura continua ad offrire prestazioni apprezzabili. Anche per questo, il match con la Roma offre uno spettacolo godibile per tutti i 90 minuti. Gli ospiti partono con il piede sull'acceleratore e si rende pericolosa a ripetizione. Osvaldo, in particolare, sembra il piu' ispirato e gia' al 6' va vicino al gol con una deviazione di testa. La precisione non assiste nemmeno Lamela al 17' e la conclusione al volo, su cross di Dodo', finisce oltre la traversa. La pressione giallorossa da' frutti al 22': Osvaldo decolla sul cross di Balzaretti, colpo di testa vincente e 1-0 per i capitolini. L'italo-argentino, discusso negli ultimi tempi per rendimento in campo e comportamenti 'extra', ritrova la rete due mesi e mezzi dall'ultimo centro, datato 27 gennaio. Il Torino reagisce subito e carica. Cerci centra il palo su punizione al 28', Bianchi fa meglio al 31' e firma l'1-1: dopo un duello aereo con Burdisso, l'attaccante si avventa sul pallone e fulmina Stekelenburg con un destro potentissimo da pochi metri. Il portiere olandese e' determinante al 58' quando, con la collaborazione della traversa, nega a Cerci la rete del 2-1. L'equilibrio salta al 60' per merito di Lamela: sinistro a giro dal limite dell'area, Gillet battuto e Roma avanti 2-1. La reazione dei granata e' affidata al solito Cerci, che tiene costantemente in ansia la retroguardia avversaria. La Roma e' costretta ad arroccarsi e rimette la testa fuori dal guscio quando Totti puo' sfruttare un calcio piazzato: destro al 78', Gillet respinge. L'espulsione di Balzaretti all'80' costringe i giallorossi all'inferiorita' numerica nel finale di gara. Il Torino ci prova ma non sfonda piu': finisce 2-1 per la Roma.  Pari nel derby della Lanterna - Succede cosi' nei derby. Spettacolo assente, ma partita comunque avvincente perche' si lotta su ogni pallone. Tra tanti falli, nove ammoniti, un espulso, errori e cross che si trasformano in gol, finisce 1-1 Genoa-Sampdoria derby della "Lanterna" numero 106. Un pareggio che va bene ai blucerchiati, avviati verso un tranquillo finale di campionato, ma che serve poco ai rossoblu' penultimi in compagnia del Palermo a quota 28 punti e a -2 dal Siena quartultimo. Se il torneo finisse oggi il Grifone sarebbe in B, ma alla fine anche il Genoa puo' accennare a un sorriso, dal momento che dopo il gol di Eder, al 28' del primo tempo, il pareggio del punto-speranza e' arrivato soltanto all'80' grazie a un cross completamente sbagliato di Matuzalem. E' la rete dell'1-1 che chiude un derby non bello, ma come sempre agonisticamente valido, anche troppo. Bravo Orsato a tenere in pugno una partita difficile da dirigere. Si comincia con Ballardini che schiera le due punte. Attacco Borriello-Immobile nel suo 3-5-2. In cabina di regia c'e' il recuperato Kucka. Stesso modulo per Rossi, anche lui recupera il suo regista titolare, Krsticic, ma la partita del serbo dura appena 12 minuti. La interrompe Matuzalem con un'entrataccia ai limiti del rosso, Orsato opta per il giallo, ma per il centrocampista doriano il derby si chiude qui. Al suo posto entra Munari. Per il resto nella Samp coppia d'attacco Eder-Icardi, ma il bomber argentino dopo pochi minuti si fa male in uno scontro di gioco con Pisano e ci mette un po' prima di recuperare del tutto. La posta in palio e' altissima soprattutto per il Genoa, in campo da penultimo in classifica dopo la vittoria del Siena a Pescara e il pari interno del Palermo con il Bologna. E' un derby e il "Doria", non ancora del tutto tranquillo e con un solo punto nelle ultime 4 gare non intende regalare nulla. Marassi e' quasi pieno, coreografie splendide e gran bell'ambiente, in campo di calcio se ne vede poco, si lotta su ogni pallone e come ogni tanto succede (lo sa bene il laziale Brocchi) Matuzalem non riesce a frenare il suo impeto. Ne fa le spese Krsticic, ma siamo al 12' e Orsato non se la sente di estrarre subito il rosso. Si gioca a centrocampo, nel Genoa Borriello fa un gran movimento, ma la difesa doriana controlla bene e, al 28', Eder sblocca il risultato portando in vantaggio la Sampdoria. Il brasiliano beffa tutti battendo rasoterra, la palla passa sotto la barriera, sbatte sul palo e finisce in rete con Frey immobile. Samp in vantaggio, Genoa in ginocchio e che prova reagire. Mancano le idee, un pizzico di fantasia e la difesa blucerchiata e' ben diretta da capitan Palombo. Il primo tempo si chiude sull'1-0 per i blucerchiati che tornano negli spogliatoi con Icardi ed Eder non al meglio. Nella ripresa Ballardini inserisce Vargas al posto di Pisano e il Genoa passa al 4-3-3. Anche Rossi, al 6', e' costretto a ricorrere al secondo cambio: fuori il claudicante Eder, dentro Sansone. Il grande assente e' lo spettacolo, trame di gioco se ne vedono pochissime, la Samp pensa solo a difendersi, il Genoa prova a sfondare sulla sinistra dove comunque l'ingresso di Vargas, e ancor di piu' quello di Floro Flores, ha dato un pizzico di vivacita' in piu' ai rossoblu'. Quello del Grifone diventa un assedio, confuso, ma comunque continuo e la Samp comincia a soffrire. Al 33' blucerchiati in 10, due minuti dopo il Genoa pareggia. Oscar della fortuna per Matuzalem che sbaglia completamente il cross dalla trequarti, ne viene fuori un tiro che si infila sotto l'incrocio alla destra di un sorpreso Romero: 1-1. Il Genoa prova a vincere la partita, ma la Samp tiene e il risultato non cambia.  L'Udinese ne fa tre - Un Parma "addormentato" e senza motivazioni viene schiantato per 3-0 da un'Udinese straripante, che domina la sfida del Tardini dall'inizio alla fine. Il successo dei bianconeri (oggi in maglia blu) non fa una piega dinanzi a un avversario che non tira quasi mai in porta. Grande protagonista Muriel, autore di una doppietta e dell'azione decisiva per il terzo gol. A inizio match Donadoni torna al 3-5-2, Biabiany gioca interno destro, davanti la coppia Amauri-Sansone. Senza il suo bomber principe Di Natale, Guidolin sceglie il giovane Zielinski per affiancare la prima punta Muriel, con Pereyra a supporto in un inedito 3-4-2-1. E il 18enne polacco premia subito la scelta del suo tecnico: al 13' serve in area Muriel con un bel tocco dopo un'azione tutta di prima e il colombiano puo' spingere in rete col piatto destro per il vantaggio friulano. Il Parma fatica a carburare, il regista Valdes non accende mai la luce e la manovra risulta troppo prevedibile. Gli ospiti appaiono piu' motivati e controllano senza problemi. I vari Allan, Gabriel Silva e Zielinski fanno un figurone. Il primo brivido per Brkic arriva solo al 32' grazie a un'iniziativa personale di Biabiany, ma il suo tiro dalla distanza finisce a lato. Il dominio territoriale dei friulani e' netto: sempre primi sui contrasti, sempre decisi nel pressing dinanzi a un avversario molle e rinunciatario. La pochezza dei padroni di casa e' tutta nell'azione del raddoppio dell'Udinese, che arriva ancora con Muriel al 43'. Lucarelli perde palla a centrocampo con un improbabile colpo di tacco. I bianconeri partono in contropiede 2 contro 1, perdono palla ma nessuno dei difensori gialloblu rinvia. Irrompe Pereyra che arriva davanti a Mirante, il portiere respinge ma in area ci sono soltanto maglie blu: Basta serve Muriel al centro, che tutto solo infila a porta vuota. Subito dopo Allan sfiora il tris dopo aver ubriacato tre avversari con una serie di finte. Il Parma chiude il primo tempo senza un solo tiro in porta. Donadoni prova il tutto per tutto e al 6' della ripresa inserisce Belfodil per il difensore Santacroce. I padroni di casa alzano il baricentro, collezionano angoli e cross, ma le conclusioni latitano. Per i friulani e' un gioco da ragazzi mantenere il controllo. E al 17' arriva il tris: grande azione di Muriel a destra, che salta secco Lucarelli, entra in area e imbecca Zielinski. Mirante prende la conclusione del polacco ma non puo' nulla sulla ribattuta di Pereyra. Al 22' arriva la prima vera conclusione in porta del Parma: il colpo di testa di Amauri, pero', viene sventato da Brkic con uno spettacolare colpo di reni. I ducali non riescono davvero a pungere mentre i "ragazzi terribili" di Guidolin danno sempre l'impressione di poter far male. La partita scorre via senza altri sussulti e l'Udinese fa suoi i tre punti salendo a quota 48 punti. In attesa di Lazio-Juventus di domani, il sogno Europa e' a soli tre punti. Noia tra Chievo e Catania - Scialbo 0-0 al "Bentegodi" tra Chievo e Catania. E' il risultato giusto dopo 90' a ritmi bassissimi senza alcun picco degno di nota. Un pareggio che accontenta entrambe, ma si potrebbe anche parlare di occasione sprecata sia per il Chievo, ancora impegnato nella lotta salvezza, che per gli etnei che possono ancora sognare l'Europa. Al 12' Hetemaj mette una palla insidiosa in mezzo all'area etnea, ma Thereau e Pellissier non riescono ad approfittarne. Al 20' la prima vera occasione del match e' del Chievo: Pellissier da destra crossa per Thereau che al volo conclude a rete e manda la palla alta, bellissima l'azione.  Scintille tra Bellusci, gia' ammonito e Pellissier. Al 25' Hetemay ci prova dalla grande distanza ma non riesce a prendere la mira. Tanti errori da una parte e dall'altra soprattutto in fase di impostazione della manovra. Il Catania si rende insidioso al 38' con una delle classiche punizioni di Lodi col pallone finito per un soffio alto sopra la traversa. Al 44' bella giocata di Izco che lascia sul posto Cesar da destra e mette in area, Cofie lascia passare e Gomez conclude fuori. Il primo tempo si chiude giustamente senza reti. Nessun cambio al rientro delle due squadre in campo. Al 3' Puggioni e' costretto agli straordinari per opporsi a un colpo di testa ravvicinato di Bergessio servito da punizione di Lodi. Al 6' la risposta del Chievo con Drame' che con un sinistro non potentissimo prova a sorprendere Andujar. Al 14' primo cambio del match per il Chievo con Samassa al posto di Thereau. Al 20' e' invece Sardo a prendere oil posto di Drame'. Al 25' bella palla di Biagianti per Gomez a sinistra, e' bravo Puggioni a bloccare in anticipo. Al 29' insidioso traversone rasoterra di Alvarez da sinistro ma Bergessio in area non riesce ad agganciare. Al 30' Maran tira fuori uno spento Lodi per inserire Castro. Al 33' Bellusci rischia l'autorete su colpo di testa di Andreolli; Salva Andujar in tuffo. Al 38' ultimo cambio del Chievo con Guana per Rigoni. Al 44' dentro Almiron per il Catania al posto di Biagianti. Appena entrato e' proprio lui a provarci di testa su punizione di Gomez, la difesa gialloblu' libera senza problemi.

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