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"Picchiata perché donna": arbitro aggredita sul campo

Rosa Grotta all'ospedale

Botte e insulti dopo un cartellino di troppo: 20 giorni di prognosi

Marta Macchi
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Ci sono ambienti il cui per le donne è  - anora - molto più dura. Il calcio per esempio. Prendiamo quanto è accaduto a Genova, su un rettangolo verde. Lunedì, 20 maggio, ad arbitrare la gara calcistica del Torneo Genova Cup c'è un arbitro donna. Il suo nome è Rosa Grotta, 23enne dell'Associazione Italiana Arbitri di Calcio Amatoriale (Aiacam), e fischia nel match amatoriale di calcio a sette tra Magic Games Party e Pizzeria Sosta Obbligata. Già dal primo minuto di gara però l'arbitro viene schernito con parole forti, insulti e fischi. Il motivo? E' donna. L'atmosfera si fa più tesa quando il giudice di gara espelle uno dei giocatori. L'aggressione - A quel punto tutta la squadra della Pizzeria va verso la donna a protestare. L'accerchiano e velocemente si passa dalle parole ai fatti. Alle mani: "Quando ho fischiato è successo il macello - racconta Rosa -. Questo signore che io avevo già ammonito mi è venuto a muso duro insultandomi e bestemmiandomi in faccia e poi è partito il pugno". Colpo che lei riesce prontamente a schivare ma che le causa - oltre allo choc - una ferita alla mano e venti giorni di prognosi. I responsabili sono già stati denunciati alle autorità competenti e la squadra responsabile dei gravi atti è stata radiata dal Torneo Genova Cup, mentre i membri sono stati squalificati. L'arbitro adesso è più tranquillo anche se "La mano fa male ma è stato peggio quando mi ha sputato in faccia" dice Rosa  e, rivela, che ciò che la ferisce di più è il pregiudizio: "Tu sei donna e allora devi stare a casa a lavare i piatti e a stirare. No - sentenzia Rosa - non funziona così".

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