Cerca
Logo
Cerca
+

Wimbledon, vince l'inglese MurrayIl trofeo a un britannico dopo 77 anni

Djokovic ko in tre set. Andy agli inglesi: "Me la sono goduta e voi?"

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

Dopo 77 anni, un britannico è il numero uno di Wimbledon e l'italiano GIanluigi Quinzi, Il 17 anni,  mancino di Porto San Giorgio vince Wimbledon giovani. Nel corso del torneo,   l'azzurrino non ha ceduto nemmeno un set nei 6 match disputati. Quinzi  conquista il decimo titolo juniores per l'Italia nei torneo dello   Slam. Prima d'oggi, a Wimbledon aveva trionfato solo Diego Nargiso   (1987).   L'italilano Gianluigi Quinzi - dee chiare, come in campo, come visto nella finale contro Chung. "Ero molto teso quando sono entrato in campo - ha ammesso l'azzurro -: non è facile per uno junior giocare su un campo grande come il Court 1, con tanta gente a vederti. Mi sono piaciuto molto nel tie-break conclusivo: ho davvero espresso il mio miglior tennis", ha aggiunto il 17enne. Dopo il match point, la gioia. "Non ci potevo credere; poi ho visto il mio box festeggiare e ho capito di aver vinto. E' forse la mia vittoria più bella sinora", ha aggiunto Quinzi. Un successo che gli farà fare un'ulteriore salto di qualità. "Questo risultato di oggi mi aiuterà molto mentalmente: in questa settimana ho capito di poter giocare ad alti livelli anche nei Future e nei Challenger", ha puntualizzato Gianluigi Quinzi. "Ho capito anche che in campo devo parlare meno con me stesso. Lo so: a volte parlo troppo, non ci posso far nulla, è più forte di me. Migliorerò anche questo aspetto", ha aggiunto l'azzurro. Quinzi tifa per Nadal, ma ha ammirato per anni Agassi. "Da ragazzino non mi perdevo una sua partita, anche se onestamente il tennis lo guardo poco in tv. Se posso preferisco una bella manche di sci, uno sport che amo molto. Lì c'è l'adrenalina del giocarti tutto in pochi secondi", ha concluso l'italiano L'inglese Andy Murray ha sconfitto in tre set - 6 4, 7 5, 6 4 - il serbo Novak Diokovic. L'ultima vittoria britannica portava la firma di Fred Perry, nel 1936. Un anno fa Murray aveva raggiunto la finale ma finendo poi sconfitto da Roger Federer. Esito opposto invece, sempre nel 2012, in occasione delle Olimpiadi di Londra, con Murray medaglia d'oro e Federer d'argento. Oggi il secondo successo, al quarto match, dello scozzese sull'erba di Wimbledon, ma decisamente questo ha un sapore diverso e storico.  Il 26enne di Dunblane mette in bacheca, ovviamente, il trofeo più prezioso dell'intera carriera. Poco importa  che il successo odierno sia il secondo in un torneo dello Slam e il   28° complessivo. L'impresa arriva dopo 3h08' caratterizzati   dall'altissima tensione che domina sin dall'avvio, nel quale il   servizio non sembra un fattore determinante. Djokovic salva 3 palle   break nel game d'apertura e cede la battuta nel terzo, Murray ricambia  il favore subito dopo. A fare la differenza è il settimo game, che lo  scozzese si prende con un rovescio lungolinea impeccabile: avanti 4-3,  il beniamino del pubblico non stecca più e chiude 6-4.  

Dai blog