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Fiorentina, ufficiale l'acquisto di Mario Gomez dal Bayern per 16 milioni

La Viola prende il centravanti che mancava a Montella. Il 28enne ex bavarese: "Volevo giocare di più". Ora i Della Valle possono sognare la Champions

Giulio Bucchi
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Non avrà la fama di Carlitos Tevez , eppure con ogni probabilità Mario Gomez è il secondo top player (o quasi) ad arrivare in Italia nel giro di poche settimane. Buone notizie, soprattutto per la Fiorentina, che si è aggiudicata il bomber tedesco e spagnolo d'origine pagandolo 16 milioni al Bayern Monaco. E forse, facendo due conti, il quasi 28enne (li compirà il 10 luglio) rischia di diventare anche più decisivo di Tevez perché finalmente in una squadra effervescente ma spuntata mister Montella potrà inserire un bomber spietato. Roba da 137 gol in 236 gare di Bundesliga tra Stoccarda e Bayern Monaco, 221 totale considerando le coppe a cui si aggiungono i 25 (su 58 presenze) in Nazionale. Con tutto il rispetto, passare dallo stanco Toni al motivato Gomez per la Viola è un bel passo in avanti. Certo, probabilmente arriveranno le cessioni di Jovetic e Ljajic, ma tenendo anche solo uno dei due talenti slavi pensare alla qualificazione Champions per la Fiorentina non sarà utopia. "Grazie Bayern, ma voglio giocare" - "E' difficile lasciare il miglior club del mondo, ma voglio giocare di più", ha spiegato Gomez dicendo addio al Bayern Monaco, con cui ha vinto in quattro stagioni ha vinto 2 scudetti, due coppe di Germania (l'ultima il 1° giugno contro lo Stoccarda, 3-2 con doppietta personale) due Supercoppe e una Champions League, meno di due mesi fa ma non da titolare fisso, scalzato dal croato Mandzukic. E con il nuovo tecnico Pep Guardiola, che non ama i centravani classici, le cose non sarebbero andate meglio. "Il Bayern mi ha dato la Champions League, il massimo che un calciatore possa desiderare. Amo il calcio e voglio giocare di più". Per questo ha lasciato il Paradiso tedesco per questa Serie A un po' malandata. Fortuna sua che Firenze non è l'Italia: "Lì si gioca un calcio spettacolare e offensivo". Il miglior modo per puntare a un posto da star ai Mondiali 2014.  di Claudio Brigliadori  

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