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Serie A, trionfo Genoa: 0-3 alla Samp

Il derby agli uomini di Liverani Il Cagliari ferma la Samp, Gomez-crac. Hurrà per Lazio, Verona e Chievo. Ora il Napoli è solo in testa

Andrea Tempestini
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La Fiorentina viene fermata sull'1-1 in casa dal Cagliari nella partita di mezzogiorno. E il Napoli sogna: dopo il pari tra Inter e Juve di sabato sera e in attesa della Roma, che giocherà lunedì sera contro il Parma, grazie alla vittoria con l'Atalanta si trova solo in testa alla classifica di Serie A. Per i viola, oltre al deludente pari, una seconda cattiva notizia: l'infortunio di Mario Gomez, fuori per 2-3 mesi. Nelle partite della domenica pomeriggio, la Lazio straccia per 3-0 il Chievo, mentre vince ancora il Livorno, in casa contro il Catania. Pari tra Udinese e Bologna. Il Verona inanella la seconda vittoria in tre partite: battuto il Sassuolo, sempre ancorato a fondo classifica a zero punti insieme al Catania. Si sblocca in grande stile il Genoa, che travolge 3-0 la Sampdoria nel derby della Lanterna, posticipo della domenica: primi tre punti e grande festa. Di seguito la cronaca di tutte le partite della giornata Grifone in paradiso - Il derby della Lanterna parla genoano. Nel posticipo domenicale della terza giornata di campionato, i rossoblu stravincono la sfida con la Sampdoria per 3-0, ottenendo cosi' la prima vittoria stagionale. La squadra di Liverani, che in classifica sale a quota 3, apre le marcature al 9' con Antonini e, nella ripresa, archivia la pratica con Calaio' (5') e Lodi (21'). Male i doriani, che non hanno mai la forza di reagire e restano con 1 punto in graduatoria. Lo svolgimento regolare della partita e' messo in dubbio da un diluvio che si scatena sul capoluogo ligure a poche ore dal match. La pioggia scende d'intensita' e Rizzoli da' il via libera per giocare. Passano 9' ed il Genoa passa in vantaggio: Biondini crossa dalla destra, Antonini, al suo esordio in rossoblu, calcia al volo di destro togliendo il tempo a De Silvestri e beffando un Da Costa non esemplare. I doriani provano a reagire ma senza mettere in affanno la difesa avvesaria, rendendosi pericolosi soprattutto con i cross di Eder. Il brasiliano, al 35', batte un angolo su cui Calaio' fa venire un brivido a Perin. Aumentano falli e nervosismo, Rizzoli deve lavorare per tenere calmi gli animi e si va all'intervallo con i grifoni sull'1-0.Nella ripresa, dopo i tentativi velleitari di Matuzalem e Soriano, il Genoa raddoppia. Al 5', Gilardino mette in movimento Vrsaljko, assist al centro e Calaio' non perdona, siglando il 2-0. La Samp avrebbe il tempo per organizzare l'assalto ma, al 21', e' Lodi a gelare i tifosi blucerchiati, insaccando una delle sue magistrali punizioni per il 3-0 definitivo. Nel finale, la prima parata di Perin su conclusione di Sansone. Viola, solo un pari - La Fiorentina, al termine di una gara dai due volti, ha pareggiato col Cagliari per 1-1, mancando cosi' l'aggancio del Napoli in testa alla classifica della serie A. La festa dei gigliati, andati in vantaggio a meta' ripresa con Borja Valero, e' stata rovinata da Pinilla che ha siglato il pareggio a un minuto dal 90'. Poi ci si e' messo anche l'arbitro De Marco, che non ha concesso un rigore in favore dei padroni di casa, sorvolando su un contatto in area fra Murru e Rossi, apparso a tutti punibile col penalty. A seguire Pizarro e' stato espulso per proteste e il pubblico ha accompagnato l'ingresso del direttore di gara negli spogliatoi con una valanga di fischi. - Le brutte notizie per i viola pero' non finiscono qui. Nel corso della gara ci sono stati anche gli infortuni di Cuadrado e di Gomez, che hanno abbandonato rispettivamente il campo del "Franchi" al 29' del primo tempo e al 6' della ripresa. Entrambi sono andati in ospedale per ulteriori accertamenti: il colombiano accusa problemi alla spalla sinistra; il tedesco ha dato forfait per una preoccupante torsione del ginocchio destro. Lazio a valanga - La Lazio non sbaglia un colpo all'Olimpico e liquida il Chievo con un secco 3-0. Non c'era modo migliore per scacciare quella negativita' rimproverata da Petkovic all'ambiente biancoceleste e dare le opportune risposte dopo la sconfitta in casa della Juve. Candreva, Cavanda e Lulic mettono la propria firma sul successo ottenuto al termine di una prestazione in cui la Lazio mostra qualita', convinzione e una buona dose di cinismo nella prima parte. Per la squadra di Sannino la gara che si e' messa ben presto in salita ed e' risultata compromessa gia' al termine del primo tempo, chiuso con il passivo di tre reti. Tuttavia orgoglio e carattere non sono mancati. Petkovic si affida al 4-4-1-1 col bomber Klose unica punta e alle sue spalle Ederson al posto dello squalificato Hernanes. Sulla destra spazio a Konko, mentre Cavanda slitta dalla parte opposta per sostituire Radu. Dall'altra parte, Sannino ripropone nuovamente il 4-4-2, confermata la coppia d'attacco Paloschi-Thereau con Sestu largo sulla destra; assente Dainelli. All'8' Lazio gia' in vantaggio: Ederson recupera un prezioso pallone a centrocampo e fornisce un prezioso assist per Candreva che entra in area e supera Puggioni sul primo palo, ma il portiere e' anche ingannato da una deviazione di Cesar. Al 15' problemi per Biava che a causa di un problema muscolare deve lasciare il posto a Ciani. Il Chievo reagisce e si spinge in avanti, ottenendo una bella serie di angoli. Al 24' sinistro potente da fuori di Drame' con provvidenziale deviazione in corner Al 35' Chievo vicino al pareggio: Marchetti si oppone a Paloschi con una corta respinta, sul pallone si avventa Drame' che spara alto. Ma al 39' e' la Lazio a raddoppiare: cross dalla destra di Ledesma, uscita a vuoto di Puggioni e palla a Cavanda dal lato opposto che infila Puggioni per il primo gol in serie A. Al 42' il tris: bella giocata di Onazi che lancia in area Lulic, diagonale da sinistra e anche questa volta nulla da fare per il portiere del Chievo. Nella ripresa al 7' pericoloso il Chievo: rinvio maldestro di Cavanda, Estigarribia mette in mezzo da sinistra e Paloschi prova la deviazione di tacco in mezzo all'area sbagliando. La Lazio non sta a guardare e risponde con Klose in spaccata su cross di Cavanda anticipando Papp. Poco dopo destro a giro dal limite di ederson sul fondo. Sannino inserisce anche Pellissier al posto di Radovanociv per giocarsela con le tre punte. Ma e' ancora la Lazio a sfiorare il gol: al 18' Candreva in area, in posizione regolare, con il destro morbido colpisce l'incrocio dei pali. Al 24' Puggioni si oppone a un tiro dalla destra di Lulic. Poco dopo il portiere del Chievo dice no a un colpo di testa ravvicinato di Klose. Al 31' Puggioni salva ancora i suoi dopo una percussione centrale di Onazi. Vicino al gol anche il Chievo al 39' ma Marchetti mostra grande riflesso su un colpo di testa di Paloschi piazzato sul secondo palo. Livorno sogna - Il Livorno di Nicola e soprattutto di Paulinho continua a sorprendere. I neo promossi toscani, con una grande organizzazione di gioco e con molta caparbieta', hanno piegato all'Armando Picchi, per 2-0, il Catania di Maran, lontano parente della splendida squadra ammirata lo scorso anno. I siciliani, adesso, dopo tre giornate di campionato, sono fermi a quota zero punti, relegati in ultima posizione, al pari del neo promosso Sassuolo e del Genoa, che giochera' pero' questa sera il derby contro la Sampdoria.  Tutto bene invece in casa degli amaranto, dove funziona alla perfezione il duo d'attacco composto dal veloce Emeghara e dal prolifico Paulinho, autore oggi dei due gol del match, e dove Emerson e Greco guidano rispettivamente la difesa e il centrocampo con grande determinazione. Nei padroni di casa, giunti ora a quota 6 punti, Nicola ha puntato nuovamente sul 3-5-2, con due sole novita' rispetto alla gara vinta col Sassuolo, ovvero Mbaye al posto di Gemiti e Coda per Valentini. Negli ospiti, invece, Maran ha optato per il 4-3-3, con Biraghi per Monzon e Bellusci per Legrottaglie nella retroguardia; con il neo acquisto Plasil per l'infortunato Izco in mediana e con il rientrante (e soprattutto non piu' trasferito) Berrientos in avanti al posto di Leto. Molto equilibrata la prima frazione, aperta da un brivido per i tifosi toscani: al 2' Spolli ha mancato deviazione da due passi su un tiro di Plasil. Al 35' poi Bergessio ha calciato in diagonale di sinistro sfiorando il palo della porta difesa da Bardi. Otto minuti dopo c'e' stato il primo squillo del Livorno e Spolli ha salvato gli etnei sulla linea dopo l'uscita a vuoto di Andujar e il tocco a porta sguarnita di Emeghara. Questo e' stato un importante preavviso: la gara, infatti, ha preso via via una piega pro Livorno e al 10' Barrientos ha deviato sul palo una bella girata di Paulinho, preludio dei due gol dei toscani, giunti al 20' e al 27'. Nel frattempo Bardi (al 16') ha salvato miracolosamente i suoi, con un grande intervento su tiro di Plasil deviato involontariamente da Bergessio. Poi c'e' stato l'uno-due decisivo, firmato Paulinho, con la complicita' di Andujar. Prima, al 20', l'attaccante degli amaranto ha colpito di prima intenzione su un cross di Schiattarella infilando con una conclusione centrale il colpevole estremo difensore degli etnei. Poi, al 27', su un'altra uscita a vuoto di Andujar, Emeghara e' stato bravo ad eludere il portiere e la difesa siciliana e a servire per il 2-0 Paulinho, in gol con un destro potente e preciso. Il Catania ha provato a reagire; ma Bardi ha detto no al 32' st, anticipando Barrientos, pronto a insaccare da due passi. Subito dopo, con una splendida rovesciata, Bergessio ha colpito in pieno la traversa, su cross di Leto. Infine, l'estremo difensore del Livorno ha negato il gol anche a Plasil, con l'ennesimo intervento sopra le righe della sua domenica.  Udinese-Bologna pari - I primi gol stagionali di Diamanti e Di Natale, i due campioni assoluti, decidono nella ripresa Udinese-Bologna. Al 'Friuli', al termine di un incontro che si accende solo nel finale, finisce 1-1 con il vantaggio di Diamanti su punizione e la conclusione a botta sicura di Di Natale, che festeggia nel migliore dei modi la sua 300esima volta con la maglia bianconera. Un pareggio giusto, che i friulani acciuffano quasi in extremis con il giocatore piu' rappresentativo, l'unico in grado di dare qualita' ad una squadra che, in emergenza per le tante assenze, fatica a brillare. Privo di Brkic, Heurtaux, Pinzi e Basta, Guidolin, grande ex della sfida, lancia titolari Badu e Lazzari, piazzando Muriel accanto al bomber Di Natale e Naldo in difese. L'ex di turno, tra i rossoblu, e' Pazienza, che Pioli preferisce a Perez in mezzo al campo; davanti ancora spazio al barbuto Moscardelli. Di Natale, alla sua 300esima presenza con i friulani, vorrebbe brindare con un gol, ma non ha fortuna in un'Udinese che non riesce mai a prendere il sopravvento sugli ospiti, bravi a spezzare il ritmo degli avversari e a rendersi pericolosi sulla tre-quarti con il sempre vispo Diamanti. Moscardelli reclama il penalty per un contatto in area con Danilo, Muriel al 25' impegna Curci, bravo a distendersi e a deviare la sfera. I padroni di casa nel finale di parziale sono piu' continui e, al 39^, sfiorano il gol con un'inzuccata di Pereyra di poco a lato. Dopo l'intervallo, le ostilita' si riaprono con un sinistro al 4^ di Moscardelli che non trova lo specchio. La stessa punta di Pioli, all'11^, incorna di poco out un bel cross di Diamanti e, un minuto dopo, Domizzi lascia il campo infortunato per Bubnjic. Il match non si accende e cosi' c'e' bisogno di una prodezza individuale per svegliare il 'Friuli'.  Hurrà Hellas - Al Verona di Mandorlini bastano venti minuti a tutta velocita' in apertura di match per piegare il Sassuolo, grazie al vantaggio iniziale di Martinho. Ininfluente il raddoppio di Romulo a tempo scaduto per il 2-0 finale. Tra le due reti veronesi, infatti, la partita ha raccontato tutta un'altra storia perche' dopo una prima frazione di sofferenza il Sassuolo ha giocato con cuore e grinta collezionando diverse occasioni che avrebbe certamente meritato miglior fortuna. E cosi' Di Francesco si ritrova ancora a zero punti dopo tre giornate. L'Hellas e' partito subito forte sfondando a ripetizione sulle fasce, specie con Martinho a sinistra, mentre il Sassuolo nella fase iniziale ha mostrato gli stessi impacci che hanno portato al tracollo casalingo con il Livorno prima della sosta: per i primi venti minuti i neroverdi (oggi in maglia bianca) praticamente non hanno beccato palla. Proprio Martinho porta in vantaggio i suoi gia' al 12' con un gran sinistro su imbeccata di Hallfredsson dopo un grave errore di Magnanelli che perde palla davanti la difesa. Pochi minuti prima Cacia aveva sfiorato il vantaggio su cross ancora del brasiliano. Gli ospiti faticano ad abbozzare una reazione, a parte qualche iniziativa dell'ex interista Schelotto, anche perche' dietro Maietta e Moras controllano bene Farias e Zaza. Il difensore italiano al 23' si fa male e viene sostituito da Bianchetti, classe '93. Gli emiliani provano ad alzare il baricentro grazie ai calci piazzati e sfiorano il pari alla mezzora con una gran punizione a giro di Kurtic da quasi 30 metri. Nella fase finale del primo tempo le due squadre battagliano a centrocampo senza molto costrutto e l'unico lampo lo regala un fin li' abulico Zaza che si gira bene e spaventa Rafael con una gran botta dal limite.  La ripresa comincia con un cambio a sorpresa, quello di Martinho, il migliore in campo, per Jankovic. Il Sassuolo inizia la ripresa pressando alto alla ricerca dell'1-1. Zaza prima sfiora l'incrocio di testa poi segna su cross di Schelotto ma Calvarese annulla perche' l'esterno viene giudicato in offside al momento di ricevere palla: segnalazione dubbia. Di Francesco deve essersi fatto sentire negli spogliatoi perche' i suoi uomini sembrano trasformati e il Verona, a parte una conclusione di Gomez sventata da Pomini, fatica a far ripartire l'azione. E le occasioni arrivano: in tre minuti, dal 17' al 20', Zaza non trova il tap-in da pochi passi, Schelotto spara forte ma centrale da fuori, Gazzola cicca tutto solo davanti a Rafael. Mandorlini corre ai ripari togliendo la punta Gomez per il centrocampista ex Palermo Donati. Cacia spara alle stelle in azione di contropiede ma e' sempre un monologo emiliano: Terranova non trova la deviazione giusta da due passi su cross rasoterra di Zaza, poi miracolo di Rafael sul colpo di testa di Floro Flores e sulla respinta Acerbi manda fuori di un niente a porta vuota. Nel finale Romulo spegne definitivamente le speranze degli ospiti siglando il 2-0 dopo una grande azione solitaria di Jorginho. 

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