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Fiorentina, i tifosi: "Scansatevi col Napoli". La riscossa degli anti-Juve

Davide Locano
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Il profeta Koulibaly ha riscritto il calendario partenopeo. Se tutto dovesse andare come si augurano da quelle parti, l'arrivo della stella cometa nella storia del Napoli, e di Napoli, coinciderà col momento della zuccata del senegalese, prima ancora dell'eventuale 20 maggio. Perché in quel tripudio di emotività che è il capoluogo campano in molti fino a sabato già non ci credevano più, mentre oggi sarebbero pronti a disegnare in camera un murales tricolore. C'è ancora un punto da recuperare alla Juve (che sarebbe campione anche in caso di arrivo in parità), ma quello inviato da Koulibaly è un messaggio di speranza, che 28 anni dopo l'ultimo scudetto per i napoletani è già qualcosa di inestimabile: «Quando ho visto il colpo di testa di Koulibaly - confessa il governatore della Campania Vincenzo De Luca - mi sono ricordato di un certo Pelè ai Mondiali in Messico. Vincere a Torino ha già attribuito moralmente il campionato al Napoli».  Leggi anche: Moggi profetico: Juve o Napoli? Chi vince il campionato Ecco, se parlare di vittoria morale di solito equivale a parlare di sconfitta, in questo caso non c'è nulla di più vero. Non che sia già tutto fatto, ma l'aver portato a un passo dal ponte levatoio l'assalto a un fortino inespugnabile da 6 anni, per un popolo sanguigno come quello napoletano è qualcosa di memorabile. Per rendersi conto di quanto la corsa scudetto della banda di Sarri vada oltre il calcio, basti pensare al coro di giubilo del sindaco De Magistris: «Uniti possiamo raggiungere obiettivi che questa città non ha mai raggiunto negli ultimi decenni».  Ora parlare di inerzia sarebbe persino troppo facile. I “grandi vecchi” lo recitano in coro: «I partenopei hanno una marcia in più», dice Dino Zoff; «La Juve è stanca, aver vinto a Torino al 90' è un risultato bugiardo», gli fa eco Edy Reja. E sulla carta è impossibile dargli torto. La Juve deve fare i conti con un Dybala stralunato, un Chiellini out per infortunio, un Higuain che non segna da oltre 700' (coppe comprese) un Allianz Stadium che è stato depredato ben 3 volte in stagione (con Lazio, Real Madrid e appunto Napoli), un calendario più difficile, e pure con qualche nemico inaspettato.  Per la sfida di domenica a Firenze, i tifosi partenopei hanno già esaurito i 2.400 tagliandi a disposizione ma, complice lo scarso entusiasmo di quelli viola, potrebbero essere diecimila i napoletani sparsi in tutto lo stadio. E sui canali web fiorentini è già partita la campagna “scansiamoci” per far perdere lo storico nemico bianconero, che sarà invece alle prese con un Inter a San Siro in piena corsa Champions e desiderosa di combinare uno scherzo ai rivali (con Spalletti che però incita tutti a tifare «per il nostro obiettivo»). Nella giornata dopo, il copione potrebbe ripetersi, con la Juve impegnata in casa col Bologna e col Napoli che ospita il Toro, a cui non dispiacerebbe granché far piangere i cugini. Poi ancora alla Juve toccherà la Roma fuori casa, anche lei alle prese con la corsa Champions e magari con in tasca il pass per la finale di Kiev, mentre il Napoli se la vedrà a Genova con una Samp in caduta libera. All'ultima, invece, ci sono Verona all'Allianz e Crotone al San Paolo. Due passeggiate, che entrambe le big vorrebbero affrontare con un punto in più dell'avversario. Quasi tutto dice Napoli, insomma, anche se prima di dare per morta la Signora, sarebbe meglio pensarci due volte. di Daniele Dell'Orco

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