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Russia 2018, la provocazione di Shaqiri e Xhaka contro la Serba può costare carissimo

Giulio Bucchi
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Il calcio è bello, soprattutto ai Mondiali, perché è riuscito a far scontrare le nazioni su un campo verde piuttosto che in un campo di guerra. Iran-Marocco è stata la sfida tra sciiti e sunniti. Grazie al pallone parecchie musulmane sono andate allo stadio senza veli... Un balzo di civiltà. Tutto il contrario dell' indecoroso spettacolo andato in scena durante Serbia-Svizzera: i protagonisti, in negativo, sono stati Xhaka e Shaqiri. Nazionali svizzeri, ma entrambi kosovari. Hanno segnato le due reti che hanno permesso agli scudo-crociati di battere i ragazzi di Belgrado per 2-1. Comprensibile che quando fai gol a un Mondiale esulti da fuori di testa. Però mimare il gesto dell' aquila bicefala, simbolo della grande Albania, in faccia ai tifosi serbi, proprio no. No e poi no. E infatti la Fifa ha deciso di aprire un procedimento che potrebbe portare alla loro squalifica.  1) Se giochi per la nazionale di Berna non sarebbe corretto, proprio per rispetto dei tifosi svizzeri, esultare con riti kosovari. Come se Jorginho, dopo una punizione nel sette, ballasse la samba sventolando la bandiera brasiliana. 2) Capiamo che i kosovari odino i serbi. Però la guerra è finita da 20 anni, Belgrado è stata punita abbastanza per i suoi errori. Rivangare sempre il passato non porta pace. 3) E se fossero stati gli slavi a sbeffeggiare gli svizzeri-albanesi? Cosa sarebbe successo? Finimondo. Il pensiero unico però tifa Kosovo e allora avanti così. Pure la cantante Dua Lipa, da Londra, mima l' aquila bicefala... Evvai, insultiamo i serbi. Non possono lamentarsi, altrimenti passerebbero per razzisti. di Giuliano Zulin

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