Russia 2018, l'urlo nazionalista contro Vladimir Putin del croato Domagoj Vida: rischia la squalifica
Nella Croazia semifinalista a Russia 2018, dopo aver battuto ai rigori proprio i padroni di casa della Russia, c'è chi ora rischia di restare fuori. Colpa del nazionalismo, colpa dell'urlo dopo la vittoria sui padroni di casa: "Slava Ukarini", ovvero gloria all'Ucraina, lo slogan degli indipendentisti di Kiev. Lui è il difensore Domagoj Vida e su quel grido la Fifa ha aperto un'inchiesta: il suo mondiale potrebbe essere finito. La sua sfida a Vladimir Putin, insomma, potrebbe finire in una disgrazia sportiva. Leggi anche: Papa Francesco, l'argentino che sfotte i tifosi brasiliani Vida è nato in Osijek in Slavonia nel 1989, come ricorda Repubblica due anni prima che la città diventasse linea del fronte della guerra con la Serbia, alleata di Mosca con cui condivide la fede ortodossa. Da lì, insomma, nasce il sentimento anti-russo che accomuna molti croati. Un sentimento esploso nell'urlo dal sapor nazionalista, che la Fifa reputa inadatto ai mondiali di calcio. Un urlo pro-ucraini e contro la Russia a casa dello zar Putin che, ora, a Vida può costare il sogno di giocarsi una semifinale mondiale e, chissà, magari anche la finalissima di domenica prossima.