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Gian Piero Ventura: "Non accetterei più di allenare la Nazionale, non è il mio lavoro"

Marta Beretta
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Intervistato da RMC Sport, Gian Piero Ventura torna a parlare del suo futuro, della sua fallimentare avventura come ct della Nazionale italiana di calcio (rimasta fuori da un Mondiale per la prima volta dal 1958) e dà un suo modesto parere sulla prossima stagione di Serie A che ripartirà il 19 agosto. Il destino dell'ex allenatore ancora non si conosce. Non ha più ricevuto proposte lavorative dopo l'esperienza in Nazionale e sta vivendo questo periodo di attesa con "rabbia e sorpresa". Se il futuro è, momentaneamente, in stand-by, Ventura sembra essersi, nel presente, riordinato le idee e, ora, è consapevole degli errori e delle scelte da prendere: "Non accetterei più l'offerta di allenare la Nazionale, ho capito che non è il mio lavoro, io ho bisogno del contatto giornaliero con i giocatori - e ammette - cambierei tutto ciò che è accaduto dopo la partita con la Spagna (persa 3-0 a Madrid nel settembre 2017, ndr). È successo qualcosa di inimmaginabile. Mille errori da parte mia, non ho letto ciò che stava succedendo. Fino alla Spagna ero felice di fare questa esperienza, che fino a quel momento era stata positiva". Essendo stato per sette anni allenatore del Torino, non potevano mancare domande sulla prossima stagione calcistica. La sua squadra avrebbe "i presupposti per fare qualcosa d'importante, come l'Europa - continua - già lo scorso anno aveva un assetto di squadra che poteva giocarsi un posto in Europa League". Il nome più discusso di quest'anno è sicuramente uno: Cristiano Ronaldo alla Juventus e non potevano mancare due parole riguardo "Ronaldo è un affare per tutti, non solo per la Juventus. È un affare per il calcio italiano". Considerato un affare da Ventura è anche mister Carlo Ancelotti, tornato in Italia alla guida del Napoli dopo la sua avventura con il Bayern Monaco, che considera un allenatore completo dalle grandi capacità.

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