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Bonucci torna alla Juve ed è subito...disgrazia: che litigio con il tifoso

Davide Locano
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In teoria, quando il nuovo acquisto si rende disponibile per gli autografi e le fotografie, l'euforia dei fan esplode fino a rendersi incontrollabile. Quando Leonardo Bonucci, chiuso nel silenzio e protetto dagli occhiali da sole come fossero un elmo, è uscito dalle porte del centro sportivo della Juventus alla Continassa per soddisfare i tifosi appostati, l'atmosfera si è rivelata distesa - un passo in avanti rispetto ai fischi del primo giorno della sua seconda vita in bianconero - ma ovattata: nell'aria galleggiava l'imbarazzo tipico della coppia che vuole tornare a convivere dopo una rottura, ma che deve ancora parlare, chiarire e perdonare. Nessuno ha respinto Bonucci, tranne un fan che gli ha chiesto «quando avrebbe chiesto scusa per il tradimento dell'anno scorso». La domanda, ripetuta più volte, è risuonata nella quiete, arrivando all'attenzione del difensore, che in un primo momento ha scelto di non replicare, ma poi è caduto in tentazione: cercando con lo sguardo l'interlocutore, ha affermato di «non dover rispondere a parole, ma sul campo». La risposta è estratta dal protocollo del perfetto professionista, ma non soddisfa i (pochi) tifosi bianconeri che lo accusano di incoerenza e ingratitudine, e che per questo attendono le sue scuse. Un anno fa, il difensore soffiò sul suo arrivo al Milan, affermando di essere stato chiamato per «spostare gli equilibri»: così alzò oltremodo le aspettative, aumentando la probabilità di disattenderle. Ora, la Juve preferisce un ritorno silenzioso in linea con ciò che Bonucci ha dichiarato al tifoso, ma che lo stesso Bonucci ha già parzialmente tradito sui social: «Non dimenticherò di dimostrare, con il lavoro, tutta la voglia di tornare in quella che ad oggi, sento ancora la mia casa», ha scritto. Una promessa, forse, non necessaria, vista la situazione delicata. Il rientro di Leonardo rimane una criticità che la Juventus è chiamata a gestire, il dazio da pagare per averlo riportato a Torino. Il rischio è che la parte dei tifosi che oggi non gli perdona l'addio dello scorso anno, non sia disposta a farlo nemmeno in futuro. In tal caso si creerebbe un clima dissonante allo stadio. Giocare senza la sintonia del pubblico sarebbe un problema per il giocatore, che ha bisogno di sentirsi coinvolto, apprezzato e sereno per rendere (e lo ha dimostrato nel primo periodo al Milan), e di conseguenza anche per la Juve, che lo ha riacquistato in quanto pronto all'uso per i massimi livelli, e non da «aspettare» come Caldara. L'obiettivo del club è quindi ricucire il rapporto prima dell'inizio del campionato, e in questo senso saranno fondamentali la conferenza di presentazione (verrà fissata durante la prossima settimana) e l'amichevole in famiglia a Villar Perosa, fissata al 12 agosto. Così non fosse, oltre al danno potrebbe esserci la beffa: il clima di euforia che ha generato l'arrivo di Ronaldo sarebbe annacquato dal sotterraneo malcontento per il ritorno di Bonucci. Sarebbe come infilare uno spillo in una bolla di entusiasmo. Un'irripetibile occasione persa. di Claudio Savelli

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