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Da Conte a Ventura e Montella: quanti allenatori pronti a gufare

Cristina Agostini
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Esistesse il circolo degli allenatori disoccupati, mai come quest' estate accoglierebbe iscrizioni illustri. Perché se in A sono aumentati i tecnici "novellini" - dai debuttanti D' Aversa (Parma), Longo (Frosinone) e Velazquez (Udinese), alla sorpresa D' Anna (Chievo), passando per l' ascesa di De Zerbi (Sassuolo), Filippo Inzaghi (Bologna), Gattuso (Milan), Andreazzoli (Empoli) e Semplici (Spal) - significa che si è ridotto lo spazio per i vecchi mestieranti, lasciati così senza lavoro. Per ripicca, questi ultimi avranno nel frattempo organizzato gli appostamenti negli stadi d' Italia e d' Europa, all' apparenza per "aggiornamento professionale", in realtà per "gufare" i colleghi a cui ruberebbero il posto. Come i pensionati che escono ad osservare il cantiere sotto casa e si ritrovano a giudicare gli errori dei muratori. Il capofila dell' associazione-disoccupati è Antonio Conte, un privilegiato, visto che il Chelsea gli deve una buonuscita da 10 milioni (ma Abramovic non vuole pagare): la sua ombra, insieme a quella dell' illustre collega Zidane, pedinerà i tecnici più rinomati. Non hanno bisogno di sponsor, Conte e Zidane, al contrario di Gian Piero Ventura, che negli ultimi mesi, non trovando raccomandazioni si è impegnato nell' autopromozione: vuole dimostrare che il fallimento con l' Italia è stato soltanto un caso e chissà se qualcuno avrà il coraggio di concedergli un' occasione, la stessa che desidera l' altra "vittima" della panchina azzurra, Prandelli, reduce dall' esonero con l' Al Nasr di Dubai. Tra i disoccupati più navigati figurano pure Delneri e Zeman, ormai però fuori dai taccuini dei club di A, insieme a Ranieri, il quale a differenza dei colleghi vanta una Premier in bacheca: dopo l' esperienza al Nantes, sarebbe il favorito per la panchina dello Sporting, non prima però delle elezioni presidenziali dell' 8 settembre. Come Ranieri, altri tecnici scontano la dura legge del mestiere, per la quale puoi rimanere a piedi a prescindere dai risultati che ottieni: Iachini e Donadoni, ad esempio, hanno salvato Sassuolo e Bologna, che però hanno comunque optato per il divorzio, e così restano in attesa con la consapevolezza che saranno le società ad aver bisogno di loro piuttosto che il contrario. Necessitano di un club per cancellare l' ultimo nefasto anno Montella e Mihajlovic: Vincenzo ha deluso sia i rossoneri che il Siviglia; Sinisa ha rimediato l' esonero con il Torino e un contratto firmato e subito stracciato con lo Sporting. Ma la lista degli associati è lunga: comprende anche Oddo , Zenga, che a Crotone ha lasciato un buon ricordo nonostante la retrocessione, e De Biasi, sedotto e abbandonato dalla Polonia. Insomma, la vecchia guardia aspetta con il telefono acceso la chiamata della redenzione, che paradossalmente arriverà quando fallirà un collega, che a quel punto a sua volta si iscriverà al circolo dei disoccupati. O meglio, dei professionisti della "gufata". di Claudio Savelli

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