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Luciano Moggi: "Contro la Roma Ancelotti ha sbagliato formazione"

Matteo Legnani
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Abbiamo già scritto della sofferta vittoria della Juve a Empoli, del calcio alla bottiglietta e della finta arrabbiatura di Allegri che è servita più che altro a tener viva la tensione nello spogliatoio. Per Max sono più importanti i tre punti dello spettacolo e gli dà ragione la doppietta del trascinatore Ronaldo, fenomenale nel supplire alla prestazione collettiva non esaltante che pure porta il vantaggio (sul Napoli, 1-1 con la Roma) da quattro a sei punti. Avevamo già scritto quanto la tradizione potesse influire sul derby del sud a favore dei romani e domenica ne abbiamo avuto conferma. Sarri, durante la sua permanenza, non è mai riuscito a battere la Roma al San Paolo, in due occasioni ha perduto. Non c' è riuscito neppure Ancelotti e deve solo ringraziare la velocità di piede e di pensiero di Mertens se è riuscito a pareggiarla allo scadere. Peccato che abbia inserito il belga solo a 15' dalla fine in sostituzione di uno spento Milik. R iteniamo che il polacco abbia giocato dall' inizio perché preferito per la sua stazza, non certo per la sua dinamicità. Se così fosse, non si sarebbe però tenuto conto degli avversari che doveva incontrare, Manolas e Jesus, che brillano per la loro forza fisica. Lo hanno infatti sovrastato, tanto da far pensare che sarebbero stati più adatti la velocità e i piedi buoni di Dries per mettere in difficoltà i giganti della Roma. L' aver cambiato rispetto al Psg sembrava una rotazione di routine dovuta alla stanchezza per la Champions, ma proprio Mertens ha precisato: «Sono dispiaciuto, pensavo di giocare dal primo minuto». Quasi volesse sottolineare l' errore di Ancelotti. È stato però il Napoli a fare la partita, seppur con un dominio sterile: ancora una volta è mancata la profondità e la velocità di pensiero nel giro palla di Hamsik, spesso in difficoltà anche quando la Roma ribaltava l' azione. Lenti di pensiero - Cosa che è poi anche il difetto dei giallorossi con N' Zonzi, alto quasi due metri, forte di testa ma lento nell' impostare tant' è che gli avversari riescono sempre a capire dove voglia mandare la palla ancor prima di calciarla. Se fosse stato un incontro di pugilato avrebbe vinto il Napoli ai punti, essendo calcio dobbiamo riconoscere il merito della Roma nel contenere l' avversario: certo che il pari non serve a nessuna delle due per la classifica. Avevamo anche scritto delle critiche rivolte a Gattuso dopo le sconfitta del Milan nel derby e in E-League con il Betis: le ritenevamo frettolose, il gran vociare sull' eventuale esonero ci sembrava esagerato soprattutto prima della sfida contro la Samp e prima del recupero con il Genoa di domani. Al momento il campo ci ha dato ragione, dobbiamo riconoscere a Rino il merito di aver indovinato a mandare in campo sin dall' inizio due attaccanti, Cutrone più avanti e Higuain dietro (quasi da mezza punta) che, assieme a Suso esterno, hanno scombinato il reparto arretrato ligure e messo a segno tre reti di ottima fattura contro quella che era fino a domenica la migliore difesa del campionato. Tutto ciò nonostante un centrocampo a scartamento ridotto (Kessie brilla per assenza di idee e forza fisica) e che non dà protezione alla difesa dove si erge a baluardo il solo Romagnoli. È questo il reparto debole del Milan, lo avevamo già detto: le incursioni fra le linee di Saponara e Quagliarella lo hanno dimostrato. E allora che colpa si può imputare a Gattuso se questi sono gli uomini che gli hanno consegnato? Se dovesse battere anche il Genoa sarebbe in piena corsa per la zona Champions. Da segnalare anche l' Atalanta in netta ripresa e la continuità della Fiorentina. di Luciano Moggi

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