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Curling, la squadra del mito olimpico squalificata: "Era tutto ubriachi"

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Gino Coala
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Nel 2006, durante le olimpiadi invernali di Torino, ne eravamo diventati un po' tutti esperti pur non sapendone un accidente. Guardando gli atleti fronteggiarsi in tivù però avevamo capito che le regole erano simili a quelle delle bocce - sport che appartiene alla nostra tradizione - e tanto ci era bastato per sentirci tutti ex giocatori professionisti. In Italia il curling non è certo uno sport che muove le masse, tutt' al più lo ricordiamo per il film "La mossa del pinguino". In Canada invece è molto popolare e dunque sta facendo discutere la notizia di un' intera squadra cacciata dalla pista di ghiaccio perché i componenti erano completamente sbronzi. Tra loro c' era anche Ryan Fry, medaglia d' oro a Sochi nel 2014: facendo un paragone col mondo del calcio potrebbe essere una sorta di Cristiano Ronaldo. Fry e i tre compagni sono stati espulsi dal Red Deer Curling World Tour di Alberta, uno dei tornei più famosi, perché la direzione gara li ha ritenuti «estremamente ubriachi». I giudici, dopo numerose lamentele da parte degli avversari e del pubblico, hanno considerato il loro comportamento «inaccettabile». «Ne avevamo abbastanza» ha dichiarato il direttore dell' impianto. In sostanza è successo che i quattro non solo non si reggevano sui pattini, ma prima e dopo la sfida hanno devastato gli spogliatoi rompendo sia parte della propria attrezzatura sia quella degli sfidanti. «Vorrei scusarmi con i fan, i partecipanti e tutti gli organizzatori del torneo» ha dichiarato Fry una volta passata la sbornia. Il canadese si è anche offerto di pagare i danni: «Se serve lo farò. Le mie azioni sono state irrispettose e imbarazzanti. Ho perso il controllo». di Alessandro Gonzato

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