Cerca
Logo
Cerca
+

Francesco Acerbi, l'uomo che visse tre volte: ora punta al record

Gino Coala
  • a
  • a
  • a

A parte le uscite scansonate di qualcuno, il cancro non è un dono. Anche Francesco Acerbi, probabilmente, la sua battaglia contro il tumore se la sarebbe risparmiata. Ma di vero c' è che le difficoltà aiutano a conoscersi, e magari anche a migliorarsi. Quando nel 2012 l' allora 24enne milanese approdò nella sua squadra del cuore, il Milan, Acerbi scoprì di essere troppo immaturo per certi palcoscenici. Amava la vita mondana meneghina e per questo fu costretto da Galliani a prendere casa a Gallarate. Si lasciava andare a qualche eccesso, con la bilancia di Milan Lab a ricordarglielo fin troppo spesso. Non era insomma nemmeno lontanamente paragonabile all' idolo di cui indossava il numero, Alessandro Nesta, esempio di classe e professionalità. Dopo qualche apparizione in rossonero e un prestito mal digerito al Chievo, nel 2013 passa al Sassuolo (via Genoa), col desiderio di rilanciarsi. Durante le visite mediche, però, le sue analisi risultano un po' sballate. Il motivo? Un tumore al testicolo sinistro. Operato d' urgenza al San Raffaele di Milano, viene dimesso già il giorno seguente senza nemmeno avvisare la mamma (il papà era scomparso da poco) della diagnosi. E a settembre torna in campo. Le cose, però, non vanno bene. LA RICADUTA A dicembre dello stesso anno, dopo un 2-2 con il Cagliari, risulta positivo alla gonadotropina corionica dopo un test antidoping. Quella sostanza è la stessa che viene utilizzata per la cura del cancro ai testicoli, a quel giro presente in una quantità più alta della norma. Non essendo ancora in cura, viene squalificato; dietro, però, c' era "solo" il riacutizzarsi della malattia. La mamma, stavolta, lo scopre dalla tv. Acerbi le dice di stare serena, ma non è più sereno nemmeno lui. Per tornare a combattere la sua seconda battaglia si sottopone a quattro estenuanti cicli di chemioterapia. Ma alla fine vince, ancora. Sebbene la sua vita fosse già cambiata al momento della prima diagnosi (e chissà cosa sarebbe successo senza i controlli di routine riservati ai professionisti sportivi), quando Acerbi torna padrone di se stesso si sente cambiato. E lo dimostra anche in campo. Nel Sassuolo gioca da libero d' altri tempi prima di trova la sua dimensione in coppia con Paolo Cannavaro e guidare i neroverdi fino all' Europa League. Poi, il 18 ottobre 2015 incrocia al Mapei Stadium una squadra che evidentemente era scritto dovesse segnare il suo destino: la Lazio. Quella partita gli emiliani la vincono 2-1, e Acerbi da allora il campo non l' ha lasciato più. Ha giocato per intero tutte le successive 145 gare divise tra tre competizioni (Serie A, Coppa Italia ed Europa League). IL RECORD DI SCIREA Oggi contro il Toro disputerà la sua partita numero 147 di fila, come riuscito tra gli italiani solo a Scirea (anche se c' è una diatriba con una statistica che ne attribuisce al compianto Gaetano 148). Il primato, per chi ha giocato in Italia, spetta all' interista Javier Zanetti,162. Acerbi, E-League permettendo, potrebbe raggiungerlo in primavera. E sarebbe davvero il coronamento di un percorso strepitoso: niente turn over, niente squalifiche (notevole per un difensore). «Ma al primato preferisco arrivare in Champions con la Lazio», ha appena dichiarato. Magari potrebbe fare entrambi. di Daniele Dell'Orco

Dai blog