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Ferrari, Arrivabene cacciato. L'ex Cesare Fiorio: "Da quando non c'è più Sergio Marchionne...", la bomba

Giulio Bucchi
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Un cambio dovuto, per puntare al Mondiale. La Ferrari caccia Maurizio Arrivabene e al suo posto come team principal viene promosso Mattia Binotto, ex capomotorista. Secondo Cesare Fiorio, storico direttore team principal della Rossa, è una mossa condivisibile: "Binotto è cresciuto in Ferrari, grazie a lui la macchina si è evoluta in senso positivo e soprattutto è uno che ha lavorato con Sergio Marchionne. Binotto rispetto ad Arrivabene ha maggior esperienza tecnica specifica, ma allo stesso tempo essendo un tecnico deve farsi le ossa su quella che è la gestione politica della squadra in un campionato che non lascia spazio a chi si deve improvvisare". Leggi anche: "Forse, sotto al cofano della Ferrari...". Striscia la Notizia spietata con Arrivabene Al microfono di Radio Anch'Io Sport su Radio1, il 79enne Fiorio sottolinea un dato non trascurabile che spiegherebbe la crisi di Arrivabene: "I risultati degli ultimi anni sono stai favorevoli fino a quando Marchionne ha potuto metterci le mani. Arrivabene non aveva esperienza di corse, ma solo come pubblicitario e forse era quello che mancava". Sempre secondo Fiorio "con Marchionne il gap tecnico con la Mercedes era stato in parte limitato, la macchina si era avvicinata molto e l'autore di questo lavoro è stato proprio Binotto. Senza Marchionne, Binotto è rimasto senza una guida ma è una persona che ha grande fiducia ed esperienza nella parte tecnica".

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