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Mattia Binotto, chi è il nuovo team principal della Ferrari: la mano di Marchionne, il legame privatissimo

Gino Coala
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Se Mattia Binotto ha potuto scalare tutti i gradini in Ferrari fino a diventare team principale, una buona porzione di merito deve riconoscerla al compianto Sergio Marchionne. L'ingegnere meccanico di 49 anni, fino a ieri direttore tecnico del Cavallino, aveva conquistato l'ex presidente della Ferrari innanzitutto per il suo passato, nato in Svizzera da genitori immigrati, figlio e nipote di tifosissimi Ferrari. Marchionne rivedeva in Binotto tanto di se stesso, oltre ad apprezzarne due caratteristiche difficili da trovare in una sola persona: competenza ingegneristica e capacità di gestione del personale. Leggi anche: Ferrari, Arrivabene cacciato: l'ex Fiorio: "Cosa è cambiato da quando non c'è più Marchionne" La carriera di Binotto in Ferrari comincia nel 1995, quando viene assunto come ingegnere motorista prima alla squadra test, poi di quella corse. In quel ruolo resterà fino al 2003 finché, anche grazie alla grandissima considerazione che Marchionne aveva di lui, parte l'ascesa: nel 2004 diventa ingegnere dei motori di gara, capo ingegnere corse nel 2007, responsabile delle operazioni motore nel 2009, vice direttore motori nel 2013, direttore motori nel 2014 e poi direttore tecnico nel 2016. Binotto ha raccolto la pesantissima eredità lascia da James Allison, ha saputo ricostruire il team, riportando la Ferrari ad altissimi livelli, dimenticati ormai da tempo. Se la Ferrari è riuscita a ridurre il divario quasi cronico con la Mercedes, è anche grazie al lavoro sottotraccia di Binotto. L'ultima stagione sembrava dargli anche ragione, finché a metà campionato la Ferrari è crollata. Il direttore tecnico è entrato in rotta di collisione con il team principal Maurizio Arrivabene, i litigi sulla gestione del team e dei piloti sono diventati sempre più aspri, fino alla rottura tra i due, insanabile.

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