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Nanga Parbat, Simone Moro vuol recuperare i corpi di Ballard e Nardi: le famiglie glielo negano

Gino Coala
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L'alpinista Simone Moro si è proposto per recuperare i corpi di Tom Ballard e Daniele Nardi, morti sul Nanga Parbat in Pakistan durante la loro ultima tragica impresa. L'offerta di Moro però è stata accolta con distacco dai familiari dei due alpinisti. Come riporta Repubblica, la famiglia di Ballard ha chiesto di seguire le ultime volontà dello scalatore 30enne: "Per rispettare l'etica e quella che sarebbe stata la sua volontà, vogliamo che i resti di Tom diventino piano piano parte del Nanga Parbat e quindi non autorizziamo alcuna rimozione del corpo". Sulla stessa linea la moglie di Nardi: "Non ci sono iniziative in corso - ha scritto in una nota - ed eventuali ipotesi di recupero saranno prese in forma privata". Leggi anche: Nanga Parbat, la cupa profezia di Simone Moro prima della morte di Daniele Nardi e Tom Ballard Moro è tra i più importanti hymalaysti viventi, è anche pilota di elicotteri e la sua offerta è arrivata dopo un interessamento di alcune persone vicine ai due alpinisti: "Avvicinandosi in elicottero in pochi minuti è possibile calarsi, agganciarli con un moschettone e tagliare la sicura". Quel che però Moro vorrebbe evitare è essere trascinato nelle polemiche sulla spettacolarizzazione del recupero. A spingerlo è la stima che aveva per Ballard e Nardi, oltre alla consapevolezza che i tempi sono stretti. L'inverno infatti sarebbe il momento migliore: "Freddo e ombra favoriscono il volo dell'elicottero e ritardano i crolli del ghiaccio. Se si aspetta altre valanghe possono sommergere i corpi, oppure l'alternarsi di caldo e freddo li incolla al ghiaccio, che li risucchia nei crepacci interni". Sull'ipotesi di lasciare i corpi là dove sono, Moro non vuole superare certi confini privati: "La scelta ovviamente tocca ai parenti, ma andare a prenderli, capire perché non sono tornati, è un modo di rispettare la loro vita. È anche la mia: se serve, parto domani".

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