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Juve, passerella scudetto. Bonucci e Kean in rete: steso anche il Cagliari

Andrea Tempestini
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 Nonostante i cerotti, nonostante i nove giocatori assenti per infortunio, nonostante affrontasse una delle squadre più in forma del momento, la Juventus si conferma più forte di tutto passando anche a Cagliari. Nella tabella scudetto la squadra di Allegri sottrae così un'altra vittoria in quello che ormai è un lento ma inesorabile conto alla rovescia verso l'ottavo tricolore consecutivo. Ai bianconeri basta una zuccata di Bonucci a metà primo tempo e la zampata del solito Kean (che ormai non fa più notizia) nel rovente finale, tra l'esultanza polemica del millennial e gli ululati del pubblico della Sardegna Arena, per risolvere la pratica e aumentare ancora - se mai ce ne fosse bisogno - il margine di sicurezza sul Napoli. I campioni d'Italia non brillano per gioco espresso né per particolari ghirigori in campo (le assenze pesanti soprattutto in attacco in tal senso si fanno sentire) ma si distinguono per concentrazione, cattiveria e fame agonistica. Tanto basta per placare i bollenti di Ceppitelli e compagni, che comunque restano in una posizione di classifica tranquilla. Con gli uomini contati Allegri rispolvera il mai dimenticato 3-5-2 con Caceres, Bonucci e Chiellini in difesa. Sugli esterni agiscono Alex Sandro e De Sciglio, davanti visti i concomitanti forfait di Dybala, Ronaldo e Mandzukic tocca all'inedita coppia Bernardeschi-Kean. Con la Juve incerottata e con la testa alla Champions ci si aspetta un avvio sprint dei sardi in realtà non si vedrà mai. Anzi è la capolista a sfiorare per prima in vantaggio, sugli sviluppi di una palla inattiva, con Caceres, la cui conclusione sporca viene respinta da Cragno. L'1-0 comunque è solo rinviato di dieci minuti, dato che su corner battuto da Bernardeschi Bonucci, lasciato colpevolmente solo in area, incorna spinando la strada ai piemontesi. Al 27' Matuidi sfiora il bis di testa su cross di De Sciglio, ma la palla termina a lato. L'undici di Maran, tramortito dall'onda d'urto della compatta linea mediana bianconera, non riesce a palesarsi dalle parti di Szczesny se non al 38' con Joao Pedro, che ci prova di prima mandando alto sopra la traversa su invito di Barella. Nella ripresa il Cagliari tenta una timida reazione ma nel suo momento migliore non produce che un colpo di testa di Pavoletti che finisce lontano dallo specchio della porta, complice anche la decisiva deviazione di Matuidi. L'errore di una Juve esemplare dal punto di vista dell'atteggiamento sta nel non chiudere la partita. Anche perché Kean fallisce un paio di buone occasioni a tu per tu co il portiere e, involontariamente, ne stoppa un'altra, neutralizzando di testa il tiro di Bernardeschi destinato verso la porta. Nel finale il Cagliari preme ma in contropiede è proprio il millennial bianconero a chiudere i conti a cinque minuti dalla fine con una zampata da due passi a porta sguarnita sul puntuale traversone di Bentancur. Il resto è pura cronaca di una esultanza polemica dell'attaccante bianconero a cui fa seguito una protesta di Matuidi per ululati razzisti provenienti dagli spalti. Il risultato, però, non cambia più. E avvicina a grandi passi la Juve verso lo scudetto. (LaPresse)

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