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Juventus, la Figc finge di non sapere quanti scudetti hanno vinto i bianconeri: la farsa, da otto anni

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Gino Coala
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Sono passati quasi 7 anni dalla prima volta, ma poco è cambiato. Tranne il conteggio, ovviamente, perché quello viene aggiornato con costanza più o meno ogni dodici mesi. E quindi rieccoci qui, a discutere tra i 37 scudetti rivendicati dalla Juve e i 35 del conteggio ufficiale post-Calciopoli. Già, ma ufficiale per chi? Per la Figc che però continua ad assistere inerme e impotente alle rivendicazioni della Signora, mentre attende il lavoro della commissione sugli scudetti contesi. IL CONTEGGIO Nonostante le festività pasquali di mezzo, invece, la Juve non ha perso tempo e ha aggiornato il suo palmares: sono 37 gli scudetti che campeggiano all' Allianz Stadium, ancora una volta nel silenzio. E non solo perché questa volta i festeggiamenti bianconeri per il titolo italiano sono stati di tono minore, vista la lotta scudetto mai cominciata e la delusione Champions. C' è chi dice che il vero obiettivo delle rivali dovrebbe essere quello di insidiare il dominio dei campioni sul campo. Allo stesso tempo, però, la società che si pone come guida del nostro movimento e protagonista del futuro del calcio europeo - visto anche il ruolo di presidente dell' Eca ricoperto da Andrea Agnelli - continua deliberatamente a ignorare tribunali e sentenze. Tutto è cominciato nel maggio 2012, quando il trionfo della squadra di Antonio Conte diede il via alla battaglia ideologica che aveva il sapore della rivincita dopo i procedimenti giudiziari, le intercettazioni ignorate e la retrocessione in Serie B. Così sullo stadio e in sede apparvero in tutta fretta tre stelle e quel 30 che sarebbe diventato "sul campo", a distinguere i numeri bianconeri da quelli federali. Ci fu un po' di prudenza in più sulle maglie ufficiali, ma i risultati hanno superato anche quella discussione. E oggi è la Juve la più battagliera su questo tema, con il ricorso presentato al Collegio di garanzia dello sport del Coni per chiedere la revoca dello scudetto 2006 assegnato a tavolino all' Inter. «NON ANDARE OLTRE» Sembrano lontanissime le parole di Del Piero, capitano bianconero e campione del mondo 2006: «La 3ª stella ce l' abbiamo sul cuore, ma anche sul campo. Ma dobbiamo rispettare le istituzioni e non andare oltre». Più romantico fu il suo erede, Gigi Buffon, al momento del sesto titolo di fila e decimo personale. Almeno secondo i sentimenti: «Sì, 10. Non mi vergogno a dirlo. Io non discuto arbitri, giudici e leggi, ma nessuno può negarmi il diritto di sentirli tutti miei», disse il portiere a fine stagione 2016/17. Oggi Buffon il decimo titolo ufficiale l' ha vinto a Parigi, Del Piero fa l' opinionista, ma nella questione-scudetti nulla è cambiato. Nonostante l' avvicendarsi dei presidenti Figc. «Non mi piace fermarmi a contare il numero degli scudetti. Credo che la Federcalcio non possa usare il pallottoliere per contare gli scudetti di una società. Non ho nessuna intenzione di focalizzare il mio tempo su vicende del passato», disse a ottobre l' allora candidato Gabriele Gravina pochi giorni prima delle elezioni. Poi arrivò la precisazione sulle colonne di Libero: «La Juve ritiene di avere 36 scudetti? È un problema suo, sbaglia. Ne ha 34. Bisogna accettarlo e va rispettato. La federazione ha diffidato la società, ma oltre non possiamo andare. Che cos' altro si può fare per farlo capire alla Juve?». di Francesco Perugini

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