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Monza beffato all'ultimo in Coppa Italia di Serie C: Silvio Berlusconi non vince più

Davide Locano
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Il pallone non ne vuol proprio sapere di rimbalzare dalla parte di Silvio Berlusconi. Uscito di scena malvolentieri dal suo Milan, il Cavaliere non aveva saputo resistere a lungo al richiamo di Eupalla e, sotto braccio al fido Adriano Galliani, aveva deciso che il miracolo rossonero poteva essere riproposto poco più là in Brianza, in quella Monza a due passi da Arcore dove costruire un nuovo, piccolo Diavolo. C' è il bianco al posto del nero, ma va bene così. In fondo, Silvio non ha mai fatto mistero di sentire di possedere ancora il fiuto per la gloria. E allora via, compriamo il Monza in serie C e riportiamolo in A, facciamone la terza squadra dei milanesi. In fondo, di sangue blu pallonaro ce n' è passato tanto: per dire, Costacurta, Beccalossi, Massaro, Ganz e altri ancora. Lo scorso settembre Berlusconi si prende il club e, ancor prima di festeggiare una vittoria, lui e l' ad Galliani affidano la squadra al "pallino" Cristian Brocchi, esonerando Marco Zaffaroni che aveva vinto la Serie D due anni fa e raggiunto i playoff di Lega Pro l'anno scorso. Nei soliti pranzi di Arcore del lunedì oltre al punto su Forza Italia c' è spazio anche per il Monza. Le cose non partono benissimo, ma Brocchi dispensa fiducia: «I tifosi devono ritenersi fortunati, dopo i fallimenti e i momenti di difficoltà, il Monza è tornato in pista per qualcosa di bello. Stiamo facendo un buonissimo lavoro, rispettando i programmi anche se siamo partiti tardi visto che il vero Monza si è visto solo dal 19 gennaio e così ora ci troviamo a rincorrere le altre. La Serie C è difficile, ma dobbiamo giocarci tutto fino alla fine. Abbiamo una squadra importante con una società seria, che sta imprimendo la mentalità Milan, riorganizzando lo stadio e il centro sportivo per creare qualcosa di grande». Parole di uno che il calcio lo ha toccato ad alti livelli, uno che con Berlusconi ha vinto il Mondiale per Club, che ha allenato in A e B, che ha fatto da assistente a Capello e che ieri è arrivato a un soffio dalla Coppa Italia di C. Dopo il 2-1 dell' andata al Brianteo, il ritorno in casa della Viterbese poteva essere il primo successo della seconda vita di Silvio, utile anche per andare direttamente al primo turno dei playoff per salire in B. Dopo una partitaccia dove non si è visto «il bel giuoco», Brocchi annusava il trionfo. Per esserne più sicuro, ha anche tolto una delle due punte (come piacciono al Cavaliere) per inserire un terzino perché va bene il modulo presidenziale, ma se c' è da portare a casa il risultato è meglio qualche brutta critica di una bella beffa. Invece, al 93', eccola, la beffa: 1-0 del terzino Atanasov e addio trofeo, proprio come la Coppa Italia persa 1-0 ai supplementari dal Milan di Brocchi contro la Juve nel 2016. I tifosi sono scatenati sui social, c' è chi ne chiede l' esonero immediato, chi vuole il ritorno di Zaffaroni «che in confronto sembra Zeman». Brocchi, frastornato, svicola: «All' andata potevamo fare il terzo gol, ora pensiamo a recuperare perché domenica abbiamo già la prima partita». Quando dovrebbe rientrare gente come Reginaldo e quel Raffaele Palladino (colpo del Condor Galliani) arrivato ad aprile e che non ha ancora giocato un minuto. Però cribbio, che tonfo. di Tommaso Lorenzini

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