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Mediaset, Pier Silvio Berlusconi vince in tribunale sulla Rai: colpo milionario, la Champions League in chiaro

Giulio Bucchi
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Le partite in chiaro della Champions League 2019-20 si vedranno su Mediaset. È stato respinto infatti il nuovo ricorso presentato dalla Rai al Tribunale di Milano: nel mirino c'era l'accordo tra Sky e il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi che assegna al Biscione le partite in chiaro della massima competizione europea per i prossimi due anni. La tv pubblica - si apprende ancora - è stata condannata a rifondere 15mila euro di spese legali a Mediaset e 10mila a Sky. In base ad un accordo raggiunto a gennaio 2018 con Sky - detentrice dei diritti della Champions per il triennio 2018-2021 - Viale Mazzini ha trasmesso una partita della competizione per ciascun turno, dalla fase a gironi alla finale, e ha deciso di esercitare il diritto di opzione anche per le due edizioni successive. Una mossa, tuttavia, contestata da Sky, perché con l'ingresso di Dazn sul mercato della Serie A, la pay tv non avrebbe conservato gli stessi diritti del triennio precedente, e quindi sarebbe venuto meno uno dei paletti dell'intesa con la tv pubblica. La Rai ha contestato tale posizione, sostenendo che Sky ha in realtà aumentato la dimensione dei propri diritti, raddoppiando il numero di gare da poter trasmettere in esclusiva assoluta, ed ha avviato perciò l'azione legale. Sky ha dunque raggiunto un accordo con Mediaset per la trasmissione in chiaro della miglior partita del mercoledì per le prossime due stagioni. Alla presentazione dei palinsesti, l'ad di Mediaset Berlusconi, aveva spiegato che la cifra sborsata era "vicina" ai 40 milioni di euro messi sul piatto dalla Rai. Secondo le indiscrezioni, l'assegno staccato da Cologno Monzese oscillerebbe tra i 42 e i 45 milioni di euro.

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