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Mario Balotelli detassato del 50%: il Brescia approfitta del "rientro dei cervelli" del decreto di Di Maio

Caterina Spinelli
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Quando il Decreto Crescita è diventato legge, per Massimo Cellino, era tempo di concludere un affare: quello di Mario Balotelli al Brescia. La prima mezza idea gli era venuta già in gennaio, quando il suo Brescia viaggiava come un treno verso la serie A e l'attaccante andava in prestito a Marsiglia col contratto in scadenza a giugno. Nei mesi successivi il patron sardo ci ha riflettuto a lungo mentre attendeva il fatidico 29 giugno. Dati in cui il provvedimento è stato ufficializzato. Proprio grazie allo sconto fiscale previsto dalla legge che si occupa anche del cosiddetto "rientro dei cervelli" - fa sapere Il Corriere della Sera - risparmierà un mucchio di soldi in contributi. Leggi anche: Balotelli torna a Brescia: la prima delusione, niente Coppa Italia Funziona così: da qui in poi, ai calciatori stranieri o a quelli che tornano dall'estero dopo almeno due anni, viene tassato solo il 50% del reddito imponibile. Semplificando: la metà dei guadagni dei calciatori non è più soggetta a tassazione. Un risparmio enorme che consente ai nostri club di offrire ingaggi netti ancora più alti. Per accedere all'agevolazione, però, occorre restare in Italia almeno due anni. E siccome la norma entra in vigore dal primo gennaio 2020, Mario deve giocare qui almeno tre stagioni calcistiche. Se va via prima, la quota risparmiata va restituita al fisco italiano. 

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