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Malagò, la lettera al Cio contro Giorgetti. Sport e politica, una bomba: saltano le Olimpiadi Milano-Cortina?

Stefano Boffa
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Ha fatto scalpore la vicenda narrata da Repubblica riguardante le missive mandate dal presidente del Coni Giovanni Malagò al Cio, le quali denunciavano la situazione creatasi dopo la riforma dello sport varata dall'ex sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti. Inizialmente, le lettere sembravano chiedere delle sanzioni per l'Italia, dato che la nuova legge delega, secondo Malagò, violerebbe l'articolo 1 della Carta Olimpica che stabilisce l'autonomia delle federazioni dallo Stato, però Losanna ha tenuto a precisare che il numero 1 del Coni "non ha mai chiesto sanzioni per l'Italia". Le sanzioni previste, nel caso in cui venisse confermata la statalizzazione del Coni e il conseguente prosciugamento delle casse del Comitato, sarebbero l'impossibilità per l'Italia di prender parte alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (non ci sarebbero rappresentative nazionali per gli sport di squadra e gli atleti di sport individuali gareggerebbero come indipendenti) e la decadenza dell'organizzazione dei Giochi olimpici invernali di Milano e Cortina, previsti per il 2026. Le missive hanno scatenato un terremoto non indifferente, con il presidente della Federtennis Angelo Binaghi che ha parlato di lettere "sconvolgenti", attaccando anche duramente l'operato del Coni: "La Coni Servizi non ha fatto nulla per sei anni"; mentre è stata molto più pacata la reazione del presidente della Federnuoto Paolo Barelli, il quale ha asserito che questa è "una situazione che va chiarita", e quella del presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, che parla di "lettere curiose", dicendo, però, che vanno valutati "momenti e situazioni di diplomazia internazionale". La replica di Malagò non si è fatta attendere: "Le mie lettere al Cio? Era indispensabile e doveroso farlo, se non avessi evidenziato situazioni normative che sono sotto gli occhi di tutti, da membro Cio sarei stato sanzionato in modo anche grave. Devo essere sincero, non capisco la motivazione e il clamore di tutto questo". Inoltre, non ha risparmiato frecciatine a Binaghi: "Per sei mesi ha fatto dichiarazioni, conferenze stampa, offendendo la Coni Servizi e dicendo cose assolutamente non veritiere. I membri di Coni Servizi erano stati votati da Giunta e Consiglio nazionale - ha detto - per anni Binaghi ci ha lavorato assieme e non si è mai espresso male sul loro operato. All'improvviso ora Sport e Salute gli ha risolto tutti i problemi. Noi del Coni non siamo più disposti a subire queste sue dichiarazioni verbali. Noi puntualmente replicheremo".

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