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Il "benvenuto" in Champions. Atalanta demolita a Zagabria: ne prende quattro dalla Dinamo

Davide Locano
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La gioia per la 'prima' storica in Champions soffocata dalla dura realtà del campo. Peggior esordio l'Atalanta non poteva immaginare. La squadra di Gasperini crolla a Zagabria 4-0, subendo una durissima lezione dalla Dinamo. Una serata terribile per i bergamaschi, dominati in tutto e per tutto dalla squadra di casa: grande protagonista Orsic, autore di una tripletta, dopo il vantaggio di Leovac. Nella ripresa Zapata ha due chance per la rete della bandiera ma nel complesso della spumeggiante Atalanta ammirata nelle ultime stagioni non si vede nulla. E il cammino per la qualificazione, già difficile di suo, si complica ancora di più. Gasperini si affida ai titolarissimi guidati in avanti dal collaudato tridente, con Gomez schierato alle spalle di Ilicic e Zapata, per fare male ai padroni di casa, disegnati da Bjelica con il 4-3-3 trainato dal tridente formato da Dani Olmo, l'ex Catania e Trapani Petkovic e Orsic. Primo tempo da incubo per la Dea, tramortita dall'urlo del 'Maksmir'. L'inizio pare benaugurante, con una bella giocata di Ilicic che conclude dal fondo destro e scheggia la traversa. La Dinamo entra subito in partita e impensierisce gli ospiti con Adem, tanto per far capire come stanno le cose. E dopo dieci minuti è già in vantaggio, con un'azione innescata dello scatenato Dani Olmo, semplicemente devastante nei primi 45', Masiello salva sullo spagnolo ma sul proseguo dell'azione Leovac insacca da due passi sul cross di Stojanovic. L'Atalanta è chiamata a reagire, ma è disorientata e sbaglia troppi passaggi. Gasperini, ovviamente scontento, si agita in panchina. In difesa è sofferenza perenne. Ancora una super giocata di Dani Olmo genera il 2-0, con il pallone che arriva a Leovac: cross basso per Orsic che la mette sul palo lontano. Gli orobici non sanno che pesci pigliare, i padroni di casa giocano sul velluto e continuano a spingere, arrivando a confezionare il tris: la firma è ancora di Orsic, cui basta appoggiare in rete sulla sponda di Ademi. Azione, tanto per cambiare, partita da Dani Olmo che gli atalantini non riescono a contenere. Gara chiusa in 42'. Nel recupero arriva il primo tiro in porta dell'Atalanta, con Gomez che conclude centrale: nessun problema per Petkovic. Gasperini deve cambiare e lo fa conun doppio cambio: Malinovskyi e Pasalic dentro per Freuler e Masiello. Ed è proprio di Pasalic la prima vera occasione per i bergamaschi, con un destro al volo su traversone di Hateboer che non trova lo specchio. E' una Atalanta meno impaurita e più determinata. Ma è solo un'impressione. i padroni di casa danno la sensazione di poter essere letali in ogni momento: Gollini tiene su la baracca opponendosi al destro di Orsic. Il numero 99 si rifà dieci minuti dopo, firmando il tris personale e il poker della Dinamo (69'). Con la forza dell'orgoglio la Dea va in cerca perlomeno della rete della bandiera, ma la girata a botta sicura di Zapata, servito da Gomez, viene sventata da un miracoloso intervento di Livakovic. Gosens ci prova di testa sul traversone di Hateboer, poi è ancora Dinamo in avanti con un sinistro da fuori di Petkovic parato da Gollini. Atalanta pericolosa nel finale con una conclusione di Pasalic, ma è clamorosa la chance sciupata dalla squadra di Gasperini due minuti dopo: Zapata scatta in area a arriva al cospetto di Livakovic, ma la palla è fuori. La conferma che per la Dea è una serata maledetta, da archiviare in fretta. Con la consapevolezza che la sfida del 1° ottobre a San Siro contro lo Shakhtar è già decisiva.

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