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Sebastian Vettel sorpassa Leclerc: "Non dirò addio alla Ferrari, questa non è la mia peggior stagione"

Giulio Bucchi
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"Non è la stagione peggiore della mia carriera". Sebastian Vettel, alla vigilia del Gp di F1 di Singapore (secondo nelle prime libere dietro Verstappen), in un'intervista al Corriere della Sera cerca di superare le delusioni a catena di questo Mondiale, con tanto di "sorpasso" interno in Ferrari subito dal giovane e rampantissimo Charles Leclerc. Punto più basso due domeniche fa, a Monza, con testacoda, manovra sciagurata contro Stroll, 10" di stop&go (e annessa vittoria del monegasco). Un periodo difficile, sottolinea il 32enne 4 volte campione del mondo con la Red Bull, "ma neanche così disastroso, vedo troppi pessimisti in giro. A Monza ho sbagliato e sono il primo ad averlo ammesso. Gli errori capitano, non sto vivendo una stagione facile ma non la considero la peggiore". Con Leclerc c'è stato una polemica sulla mancata scia alle qualifiche di Monza, con Vettel svantaggiato. "Non svelo in pubblico ciò che ci siamo detti, andiamo avanti. Ma abbiamo parlato", glissa il tedesco, ancora visibilmente irritato. Con la Ferrari però questo non sarà l'ultimo anno: Ho un contratto per il 2020. Non c'è neanche bisogno di parlarne. Non vedo motivi per lasciare. Amo correre e non ho ancora raggiunto il mio traguardo: vincere il Mondiale con la Ferrari. Dopo non so che cosa succederà". Il grande rammarico per la stagione 2017: "La Ferrari SF70H era la più forte, la migliore in griglia per tanti aspetti. Ma aveva un deficit di potenza rispetto alla Mercedes. Andava molto forte ovunque, soprattutto sulle piste dove serviva più carico. Con un po' di cavalli in più avremmo potuto fare la differenza. Se quella macchina avesse avuto il motore attuale non ci sarebbe stata storia. Però purtroppo non si può trasferire la tecnologia moderna al passato, altrimenti con le macchine di adesso vincerei il Mondiale del 1990 con una mano sola".

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