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Gianni Rivera sempreverde: diventa allenatore a 76 anni. L'ultimo traguardo in carriera

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Davide Locano
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Gianni Rivera è un pezzo unico, destinato a essere speciale, non avere vie di mezzo. Non ha schemi e non ha età, è stato enfant prodige da calciatore e oggi è nonno mister: sì, perché il primo Pallone d' oro Made in Italy ha concluso il suo percorso e ha conseguito ad anni 76 compiuti il patentino di allenatore Uefa insieme a soggetti quali Toninho Cerezo, Camoranesi e Zeman jr. Sono passati qualcosa come 60 anni e spicci dal suo esordio in Serie A, non ancora 16enne, con la maglia dell' Alessandria. Curiosamente, non tutti sanno che Rivera, da oggi tesserabile come tecnico, riprende da dove aveva lasciato. È una storia triste, che passa per la morte durante la tournée post-campionato del 1979 di Alvaro Gasparini, tecnico in seconda del Milan fresco campione d' Italia abbandonato da Liedholm, destinato alla Roma. Gasparini guidava la squadra e fu ucciso da un infarto, il club decise comunque di giocare a Talleres. A fare la formazione e gestire il match, insieme ad Albertosi, fu il capitano Rivera, che al fischio finale (partita persa) tolse per sempre calzoncini e tacchetti. Sarebbe bello vederlo all' opera, mister Gianni. Chissà che schema praticherebbe, di certo è un "giochista", sicuro non reinventerebbe le staffette che gli complicarono la vita in azzurro. E a chi già pensa al fattore vecchiaia, ricordiamo ad esempio che Mick Jagger, altro della classe di ferro 1943, è in giro a saltare per palchi, un po' più arduo che allenare. Ma per i pezzi unici l' età non esiste. di Andrea Saronni

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