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Napoli, Carlo Ancelotti e Lorenzo Insigne: dopo la lite c'è il compromesso

Davide Locano
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Finita l' iniziale luna di miele, adesso Carlo Ancelotti deve fronteggiare un primo momento di tensione, il cui esito determinerà il futuro prossimo del Napoli. I risultati delle ultime partite c' entrano fino ad un certo punto, perché il tecnico reggiano - mai così nervoso e corrucciato - si ritrova a dover gestire uno spogliatoio che, nei suoi pilastri, inizia ad essere un po' irrequieto. C' è Mertens, finora l' uomo più in forma dei suoi, che manifesta senza polemiche ma con schiettezza la ferma volontà di rinnovare un contratto in scadenza a giugno. Ma soprattutto c' è Insigne che deve capire che non è più il ragazzetto locale di grande talento, è un ventottenne con tanto di fascia di capitano al braccio. Forse è arrivato il momento che inizi a mettere di più la squadra davanti ai suoi interessi personali (e a richiamare all' ordine parenti e amici vari, che non fanno altro che peggiorare la situazione). Perché a Genk la sua qualità avrebbe fatto comodo, ma se Ancelotti già tra lunedì e martedì aveva deciso di escluderlo, probabilmente è perché aveva le sue buone ragioni. Scontata la tribuna punitiva, sicuramente Insigne si riconcilierà con il tecnico reggiano, anche se c' è un rebus tattico da risolvere: lui non si sente a suo agio da seconda punta né da esterno nel centrocampo a quattro, mentre Ancelotti sembra intenzionato a insistere con l' attuale modo di giocare. Si giungerà a un compromesso, perché Insigne non sarà Maradona, ma non è neanche Datolo. (G.G.)

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