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Calderoni, l'eroe del Lecce a San Siro. Beffa del destino: aveva salvato Pioli, ieri l'ha condannato

Stefano Boffa
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Il Milan, a San Siro, non è andato oltre il 2-2 contro il Lecce neopromosso. A rovinare l'esordio e il 54esimo compleanno del tecnico rossonero Stefano Pioli c'ha pensato il terzino sinistro dei salentini Marco Calderoni, trentenne nativo di Latisana, piccolo comune in provincia di Udine, alla sua seconda segnatura assoluta in Serie A. Cosa c'è di particolare in questo, oltre al fatto che il Lecce è riuscito a strappare un punto a San Siro al Milan dopo 19 anni (e sempre con un 2-2)? È che c'è un'altra storia che si nasconde dietro alle gesta di questo terzino semisconosciuto. I sentieri di Pioli e Calderoni si erano già incrociati nella stagione 2008/09 a Piacenza, in Serie B, quando il primo allenava la compagine emiliana e il secondo era un giovane emergente nel giro della Nazionale under 20 italiana. Leggi anche: Il Milan di Pioli non la chiude e si fa rimontare due volte dal Lecce. Finisce 2-2 I biancorossi, all'epoca, vissero una stagione molto difficile in cadetteria, dove la permanenza nel secondo livello del calcio italiano era a rischio. Quale fu l'epilogo di quella stagione? Nella trasferta decisiva all'Arena Garibaldi di Pisa del 15 maggio 2009, il Piacenza sbancò il campo avversario per 3-1 e uno dei gol decisivi per la permanenza in B della squadra all'epoca allenata da Pioli lo segnò proprio Calderoni (il terzo a tre minuti dalla fine, quello che certificò vittoria e salvezza per il Piacenza), che in quell'occasione mise a segno il suo primo centro tra i professionisti. Per il Milan è già difficile riuscire ad invertire il trend negativo di questa stagione, se poi arriva pure il destino a metterci lo zampino...  

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