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Inter, occasione sciupata: solo 2-2 col Lecce in casa. Niente sorpasso sulla Juve

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Davide Locano
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Occasione nerazzurra fallita. La Juve inciampa a Lecce ma l'Inter non ne approfitta e a San Siro si fa bloccare sul 2-2 da un Parma lucido e ordinato fallendo il sorpasso in classifica sui bianconeri. La Signora di possibilità così non ne offre tante ma la squadra di Conte ha pagato un primo tempo disordinato e poco brillante e un turno di Champions che ha lasciato scorie nel fisico e nella testa. In vantaggio con Candreva al 23' grazie ad un doppia deviazione l'Inter si fa raggiungere e superare in quattro minuti con l'ex Karamoh, artefice di un'azione in velocità premiata con un gran gol, e di Gervinho su assist proprio del giovane ivoriano naturalizzato francese. Nella ripresa Lukaku, in ombra nella prima frazione di gioco, riporta l'Inter in parità (dopo cinque minuti di consultazione del Var) ridando slancio alla formazione di Conte che tenta nei minuti finali di chiudere il match. Ma non c'è vittoria nè sorpasso nonostante l'assalto finale, un po' disordinato. E il rammarico in casa nerazzurra resta perché con maggiore brillantezza la sfida poteva essere chiusa. Un mezzo passo falso per lì'Inter e una mezza vittoria per la formazione emiliana che continua a dimostrarsi all'altezza delle grandi. Al via Conte conferma 10 undicesimi della squadra schierata contro il Sassuolo (a rifiatare è solo de Vrji) con Godin al centro della difesa. Continuità per Lautaro-Lukaku con Candreva e Biraghi sulle fasce. Per il Parma D'Aversa deve fare a meno di Inglese e Cornelius infortuni e opera due cambi ai titolari contro il Genoa. Hernani preferito a Barillà e chance per l'ex Karamouh nel tridente con Gervinho e Kulusevski. La prima occasione è degli ospiti con Kuckca che manca la deviazione sottoporta su colpo di testa da corner di Karamoh. Al 13' l'Inter si fa avanti: Lautaro controlla in area per Gagliardini e velenoso rasoterra toccato da Sepe oltre il palo. Conte inizia subito a sgolarsi, invita la squadra ad essere più reattiva e veloce nell'ultimo passaggio. L'Inter alza il baricentro, è più stretta negli spazi e al 23' sblocca il match un po' fortunosamente con un tiro da fuori di Candreva che viene deviato prima da Kulusevski e poi da Dermaku spiazzando Sepe. La sfida sembra avviata verso una sola direzione ma tre minuti il Parma trova il pareggio con l'ex nerazzurro Karamou che sfrutta un errore di Brozovic colpevole di un passaggio all'indietro imperfetto. Il giovane ivoriano naturalizzato francese si fa spazio al limite ed esplode un destro che si infila a fil di palo. Brozovic combina un altro guaio, Karamou come un fulmine sulla corsia di destra appoggia in campo aperto a centro area per Gervinho che non sbaglia davanti ad Handanovic. In quattro minuti gli emiliani ribaltano il match. Conte necessita di energie fresche, perché ha bisogno di alzare il ritmo ma soprattutto la qualità. Anche i migliori hanno delle crepe, a partire da Lukaku che nel primo tempo è stato assai in ombra (giocato troppo di sponda senza incidere mai). E il Parma si inserisce negli spazi per mettere in azione il contropiede. L'Inter rientra dagli spogliatoi con maggiore intensità e coraggio chiudendo il Parma nella propria metà campo. Al 51' i nerazzurri ritrovano il pareggio con Lukaku dopo un lungo consulto del Var. L'arbitro aveva infatti annullato per fuorigico ma le immagini alla fine danno ragione all'Inter: l'attaccante belga sfrutta un cross basso di Candreva, Sepe sbaglia l'uscita e Lukaku di sinistro dopo aver colpito male con il destro la mette dentro con una piroetta. Prima di Lukaku l'ultimo nerazzurro a segnare sei gol nelle prime nove giornate di serie A era stato un certo Diego Milito. La rete sembra dare la scossa decisiva agli uomini di Conte ma il Parma è ordinato e attento, con Scozzarella sempre ben posizionato. Conte inserisce de Vrji e toglie Godin (che non la prende benissimo) e Lautaro Martinez per Esposito, il gioiellino classe 2002 che così debutta anche in serie A dopo l'esordio di tre giorni fa in Champions. Il tecnico vuole brillantezza, rapidità, costruzione di azioni semplici ma efficaci che per almeno un'ora l'Inter non è riuscita ad offrire al suo pubblico. Dopo l'occasione capitata a Gervinho cala l'Inter di intensità, il più lucido sembra essere il veterano Candreva con le sue continue incursioni sulla destra. Entra anche Politano negli ultimi dieci minuti per Gagliardini per una trazione anteriore impegnata per il sorpasso. Assalto finale con Esposito al '93' che con una coordinazione perfetta non trova la porta per una spanna su un tiro al volo da corner. Sarebbe stato un premio al nuovo che avanza. Ma per lui ci sarà tempo. E anche per questa Inter ancora alla ricerca della perfezione e della continuità necessaria per impreziosire una mentalità vincente, tutta corsa e aggressività dal primo all'ultimo minuto.

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