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Da Borgonovo ad Anastasi, bomba Sla. Il pm Guariniello: "Almeno la mafia ha i pentiti, il calcio no"

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Quelli di Giovanni Bertini- scomparso lo scorso novembre- e di Pietro Anastasi sono solo gli ultimi decessi di ex calciatori ammalati di Sla. La sclerosi laterale amiotrofica è stata definita "malattia professionale" dei calciatori da Raffaele Guariniello, magistrato piemontese che ha condotto uno studio illuminante su 24 mila calciatori italiani delle tre leghe professioniste dalla stagione 1959-60 al 1999-2000. Le ricerche emerse sul nesso tra calcio professionale e aumentata possibilità di contrarre la Sla sono inquietanti: per gli ex calciatori professionisti il rischio di ammalarsi di Sla è due volte superiore rispetto al resto della popolazione; sei volte in più nella sola Serie A. Per approfondire leggi anche: Sla: la Biobanca italiana aperta a tutti i ricercatori Una conseguenza del mestiere, un problema reale accertato da 32 casi nel calcio italiano, mentre le istituzioni calcistiche tacciono inermi. Oltretutto, gli studi di Guariniello hanno goduto di scarso credito in Europa. In tale clima di indifferenza, il magistrato torna a puntare il dito contro le istituzioni calcistiche europee e italiane, affinché diano in seguito alle sue ricerche ed indagini sul collegamento tra calcio e Sla. "Peccato non aver mai incontrato un pentito su questo fronte. La mafia li ha, il calcio no": parole dure dello stesso Guariniello rilanciate dal Corriere della Sera. Un muro di silenzio ed omertà che tiene in ostaggio la verità sulla questione.

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