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Luciano Moggi, il retroscena: ecco perché e da dove nasce la crisi del Torino

Davide Locano
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Diamo la precedenza al Torino di Cairo per dimostrare che il calcio, oltre agli sbagli presunti di chi lo ha condotto, ha dei momenti fortunati, ma anche meno fortunati in cui si può decidere l' avvenire di un allenatore e la classifica di una squadra. Con alcune premesse. Che il Toro è una squadra che può aspirare quanto meno all' Europa League. Che la sua classifica attuale, dodicesimo posto, non è certamente pari alla sua qualità. Che aver subito 39 gol e averne fatti solo 26 non sono dati compatibili con chi scende in campo visto che la squadra dispone di uno dei portieri migliori del campionato (Sirigu), oltre ad avere a disposizione il centravanti titolare della Nazionale (Belotti). Non c' è dubbio quindi che ci siano stati errori di conduzione, probabilmente nella preparazione iniziale: leggera, sulla corsa, per portare la squadra subito in forma dovendo partecipare ai preliminari di E-League. Senza magari tener conto che quel tipo di preparazione, di breve durata, richiede dei richiami precisi nel mese di dicembre, in mancanza dei quali la squadra perde completamente la condizione. Sicuramente la fortuna non è stata dalla parte di Mazzarri, specialmente nei quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan a S.Siro, dove fino al 90' i granata conducevano 2-1 (doppietta di Bremer) prima di essere raggiunti - proprio allo scadere del tempo regolamentare - dai rossoneri, con un gol fortunoso di Calhanoglu (pallone deviato che ha ingannato Sirigu) che ha permesso a Pioli di vincere nei supplementari dopo aver rischiato seriamente l' eliminazione. Apprezzabile e di buon senso il comportamento di Cairo che, nonostante il 7-0 subito contro l' Atalanta e il 4-2 di S.Siro, ha concesso ancora fiducia a Mazzarri, fiducia venuta meno solo dopo il tonfo di Lecce (4-0). In tre partite il Toro ha incassato 15 gol nonostante il suo portiere, Sirigu, che è sempre stato considerato il migliore in campo. Adesso la squadra è passata nelle mani del giovane Moreno Longo, con passato granata ottimo nel settore giovanile. Alle 18 avrà di fronte la Sampdoria di Ranieri che nel turno precedente ha perso in casa con il rinato Napoli di Gattuso e viaggia nei bassifondi della classifica. Non potrà fare certamente miracoli il nuovo mister granata, visto il poco tempo avuto a disposizione; certamente però, lavorando sulla testa dei giocatori, potrebbe già mandarli in campo con più fiducia in se stessi. La capolista Juventus sarà stasera a Verona, a far visita a quell' Hellas di Juric che sta mietendo consensi visti i risultati sin qui ottenuti. L' ultimo è il pareggio dell' Olimpico contro la Lazio che veniva dalla serie positiva di 11 vittorie e un pari. È vero che i gialloblù sono stati salvata da due pali, ma è anche vero che si sono battuti alla pari contro la squadra di Inzaghi, nonostante la mancanza del suo miglior giocatore (Amrabat). I bianconeri dovranno quindi dar fondo a tutte le loro energie per ottenere il risultato pieno, che sta sicuramente nelle loro corde. L' Atalanta di Gasperini alle 15 giocherà al Franchi contro la Fiorentina che Iachini, subentrato a Montella, ha portato a nuova vita. Nonostante il 3-0 di Torino si è vista un' ottima viola combattere alla pari con i bianconeri e avere, nel primo tempo, alcune occasioni per andare in vantaggio. Sarà sicuramente una gara equilibrata, condita anche di bel gioco. Il derby della Madonnina vedrà l' Inter favorita nei confronti del Milan, anche se la presenza di Ibrahimovic, tra i rossoneri, potrebbe pareggiare la maggiore classe dei nerazzurri. Il Napoli ha serie possibilità di continuare la serie positiva di Gattuso ospitando al S.Paolo il Lecce, mentre la Lazio dovrà dar fondo a tutte le energie per superare, al Tardini, il Parma reduce dal pari con il Cagliari al Sant' Elia. di Luciano Moggi

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