Misurare l’influenza che Cristiano Ronaldo, 33 anni, potrà avere nella Juve, ragionando in termini esclusivamente anagrafici, è uno sgambetto al buon senso. È tuttavia vero che l’arrivo del portoghese, sommato al ritorno di Bonucci (31) e alla cessione di Caldara (24), ha un significato peculiare: la Juve ha sposato della logica del «tutto e subito», dove per «tutto» si intende la Champions e per «subito» l’urgenza di vincerla. La strategia della Signora è tanto precisa da risultare diabolica, per il modo in cui Marotta e Paratici l’hanno messa in atto. Prima, però, una premessa: la Juve non è «invecchiata» anagraficamente, considerando che - CR7 e Bonucci a parte - il resto degli acquisti si attesta su un’età media di 24 anni (Perin, Spinazzola, Emre Can e Cancelo), contro i 31 dei partenti (Buffon, Caldara, Lichtsteiner, Asamoah e Higuain). Sarà una squadra, sì, esperta, con un’età media di circa 28 anni, dato che certifica la giusta mistura tra esperienza (10 gli over 30 in rosa) e freschezza. Quello che la Juve non sarà è una squadra di calciatori alle prime armi, tutti destinati a partire per finanziare il nuovo corso. L’Inter, d’altronde, vinse il Triplete con una squadra nel pieno degli anni e delle forze (29,5 l’età media), ma la Juve vuole andare oltre, non lasciando nulla al caso. Considerando che Favilli (21), la scorsa notte per l’ultima volta con la Juve contro il Real, sarà del Genoa per 5 milioni (con riscatto a 7), mentre Pjaca (23) è andato alla Fiorentina (2 milioni di prestito oneroso, riscatto a 20) e Marrone, 28, all’Hellas (in prestito con riscatto), sale a 74 milioni l’incasso complessivo dei bianconeri dalla vendita di giovani (compreso Caldara, 24). Più di mezzo Ronaldo pagato privandosi di esuberi. Mandragora (21) all’Udinese aveva portato 20 milioni, ma il centrocampista potrà essere riacquistato a 24. Recompra anche per Favilli (16 milioni dopo il primo anno, 22 dopo il secondo) e Pjaca (26 milioni). Una cantera rivisitata in chiave strategica, di guadagno economico e, in prospettiva, anche tecnico. Tra le grinfie della Signora anche Romagna (21 anni, Cagliari, recompra da definire), Moise Kean (18), Bentancur (21), Clemenza (21) e Matheus Pereira (20) attualmente in rosa, Orsolini (21, Bologna, recompra a 12), Audero (21, Sampdoria, recompra a 15), Cassata (21, Sassuolo, recompra a 15 dopo il primo anno, 20 dopo il secondo), La Gumina (22, Empoli, «promesso» ai bianconeri), Cerri (22, Cagliari, recompra da definire). Un impero d’oro che in passato ha dato frutti. Basti pensare a Rugani, che oggi dice no al Chelsea di Sarri per restare. Perché, a detta di Allegri, più pronto di Caldara. In caso di partenza, comunque, sarebbe arrivato Godìn (32) dall’Atletico, non proprio un giovanotto. di Alberto Neglia