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Elisa Di Francisca, parla la campionessa: "Ai Giochi andrei pure da sola. Ma se li rinviano non ci sarò"

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«Dimmi tutto. Di tempo per chiacchierare ne abbiamo...». Elisa Di Francisca risponde al telefono con la solita simpatia, nonostante i problemi. Quelli di una mamma come tante chiusa in casa insieme al suo Ettore di due anni e mezzo. E quelli di una campionessa che, a 37 anni, rischia di veder svanire il sogno dell' ultima Olimpiade a causa del Coronavirus dopo i due ori nel fioretto a Londra e l' argento individuale di Rio 2016. «Ho fatto tanti sacrifici per questo obiettivo conciliando sport e famiglia.
L' idea di allungare un simile impegno per un altro anno mi preoccupa parecchio. Dovrei aspettare anche per il secondo figlio...».

Di Francisca, c' è anche l' ipotesi di un rinvio al 2022?
«In quel caso farebbero sicuramente le Olimpiadi senza di me.
Ci sono cose più importanti».

Rimaniamo ottimisti. Se le Olimpiadi dovessero essere confermate, avrebbe paura a viaggiare con suo figlio?
«Avevo preso i biglietti per lui, mio fratello e mia sorella, ma avevo già molti dubbi. Dovremo partire con grande anticipo per smaltire il fuso orario e, chissà, forse una quarantena. Per questo ho deciso che non lo porterò. Sono pronta ad andare in missione da sola. E se le cose dovessero andare male, mi flagellerò per il senso di colpa di averlo lasciato a casa».

 



Come sta vivendo questa quarantena forzata per tutto il Paese?
«Come un momento di riscoperta dei valori, della famiglia, dei rapporti umani. La mancanza di contatto ci fa venire voglia di essere uniti, di stare insieme.
La mente umana è così».

Ieri su Instagram ha postato un video dei suoi allenamenti casalinghi. Come si sta tenendo in forma?
«La mia preparatrice Annalisa Coltorti mi ha mandato dei programmi da svolgere in casa, a terra. Al massimo faccio le scale, come quando stavo per partorire (ride, ndr). Non sono ancora uscita, è mio marito che va a fare la spesa. E, appena torna, scarpe fuori dalla porta e vestiti in lavatrice».

Quanto sarà difficile ripartire dopo un lungo digiuno dalla pedana?
«Sarà durissima, i nostri muscoli sono specifici. Ci provo, faccio gambe-scherma, ma il nostro fisico si può allenare solo in pedana: nulla può sostituire i cinque-sei assalti al giorno. Ci vorrà un mese di grande intensità per riprendere la tonicità. E per smaltire i chili in più (ride, ndr)».

Da mamma e blogger seguitissima, come sta gestendo la quotidianità e la paura?
«I bambini sono felicissimi, sono a casa e hanno i genitori a loro completa disposizione. Non ho paura del contagio, sono un' ottimista di natura. Sono convinta che se rimaniamo a casa e rispettiamo le regole, ne usciremo nel giro di un mese. Mi auguro che Pasqua potremo viverla fuori di casa».

A Kazan, prima dello stop, ha vinto l' individuale e la gara a squadre. Con Arianna Errigo siete state protagoniste di uno scontro mediatico: questa situazione vi ha riavvicinato?
«Se la stagione non ripartirà, vorrà dire che lascerò da vincente (ride, ndr). Il successo in Russia ha dimostrato che quel momento è servito e lo abbiamo superato. Abbiamo un gruppo, ci sentiamo spesso con le ragazze e lo staff».


Il più lontano è Stefano Cerioni, il suo maestro bloccato negli Stati Uniti...
«Era partito in anticipo per la gara di Los Angeles. Mi aveva invitato più volte ad anticipare il biglietto, ma avevo deciso che non sarei andata in ogni caso per non mettere in pericolo me stessa e la mia famiglia. E lui ora è si fa la "quarantena" a Venice Beach...».

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