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Valentino Rossi ci ripensa, non vuole ritirarsi senza correre neanche un MotoGp

 Valentino Rossi

Valentino Rossi non vuole più lasciare la Motogp

Tommaso Lorenzini
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Il Motomondiale potrebbe dover rinunciare all' intero 2020 e con esso anche al possibile saluto in grande stile a Valentino Rossi, che da questa annata si attendeva due risposte: 1) se fosse stato ancora in grado di correre per il titolo iridato, quel decimo che dal 2009 gli sfugge; 2) se fosse stato ancora in grado di correre e basta. Perché è vero che Rossi avrà anche una fifa terribile di smettere dopo 402 gran premi (il primo nel 1996 in 125), tuttavia essere preso a bastonate da debuttanti o "mezzi manici" è cosa poco gradita agli zebedei di uno che ha vinto 115 volte, per quanta passione possa avere. È a questo che sta pensando il Dottore, quarantenato nella sua casa di Tavullia con mamma Stefania, fidanzata Francesca, cani e gatto (da dove oggi farà il suo debutto nei Gp virtuali online: diretta dalle 14.45 su Sky, si "corre" in Austria, i partecipanti sono 10 e fra gli altri ci sono anche Marquez e Petrucci. La prima gara al Mugello è stata vinta da Alex Marquez ).

UOMO DA 90 milioni Il boss del Circus a due ruote, Carmelo Ezpeleta, da settimane si muove con la prudenza di un fachiro, sostiene che «abbiamo in programma di allungare il campionato fino a dicembre, se necessario». Allo stesso tempo confessa che «fare 19 gare sarà impossibile e cancellare la stagione è da mettere in conto».

Sono stati già rinviati sette gp, una data di inizio non c' è e organizzarne uno comporta lo spostamento del paddock, circa 2000 persone. Con i relativi rischi e spese. Ecco perché se correre in Europa ad autunno inoltrato sarà complesso a causa del meteo, lo è altrettanto allestire trasferte nell' emisfero australe, dove le stagioni sono sì invertite, ma i costi restano i soliti che si tratti di aprile o dicembre, senza la garanzia di avere gli stessi ritorni economici, senza la garanzia che i circuiti organizzatori abbiano la forza per garantirli a causa della crisi, senza contare che un calendario rivoluzionato e raffazzonato potrebbe inficiare quello successivo.

Cosa farà Rossi, dunque? L' intenzione era prendersi le prime 4/5 gare per decidere se alzare bandiera bianca e trasformare il resto della stagione in una gigantesca passerella celebrativa (e super remunerativa, per tutte le parti in causa) oppure tenere ben alta la bandiera gialla e trattare il passaggio dal team Yamaha ufficiale (che già lo ha defenestrato a favore dell' astro nascente Fabio Quartararo) a quello clienti Petronas, dove lo "chiama" l' amico-allievo Franco Morbidelli. Ma Petronas ribadisce la propria linea dei «piloti giovani». Un nodo mica semplice. Come riporta motorsport.com, se il 2020 dovesse saltare Razlan Razali, capo di Yamaha Petronas, vorrebbe tenersi Quartararo anche per il 2021, mentre Maio Meregalli, team manager della squadra ufficiale, sentenzia che «se il 2020 finisce così, il 2021 partirà come è stato scritta che debba partire». Vale a dire con Quartararo e Viñales ufficiali.


INGAGGIO SULLA FIDUCIA E Vale? Il prossimo febbraio ne farà 42: deciderà di continuare dopo esser stato fermo un anno, senza conoscere la sua reale competitività? Petronas dice che «aspettiamo la sua decisione» (svelando che pure Jorge Lorenzo ha chiesto di tornare a correre con loro), ma accetterà di ingaggiarlo "sulla fiducia" (sponsor milionari a parte)? Eppure, voci dalla Romagna riferiscono di un Rossi che nel 2021 vorrà esserci. Comunque. A spingere potrebbe essere lo stesso Ezpeleta. Sugli oltre 250 milioni di giro d' affari annuale della Dorna, Rossi ne vale circa 90: un traino anche per le serie minori. Per questo, dopo il Coronavirus, l' immediato addio del Dottore è una botta che il Mondiale vuole evitare a tutti i costi.

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