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Fausto Gresini, calvario Covid: è ancora in coma, l'ansia di tutto il Motomondiale

Tommaso Lorenzini
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Senza Fausto, ma sempre con Fausto. Per la prima volta dal 1997, anno di debutto della Gresini Racing nel Motomondiale con il brasiliano Alex Barros sopra una Honda 500 (per i baby piloti di oggi roba da Jurassic Park), il 60enne Fausto Gresini deve lasciare il timone al suo staff guidato da Carlo Merlini, al quale ieri, in un'atmosfera di grande professionalità senza tuttavia celare la preoccupazione, sono spettati oneri e onori della presentazione del team (unico nelle tre classi, dato che pure quest' anno ci sarà la sinergia con l'Aprilia MotoGp, oltre al Civ e alla MotoE). Uomini che, nelle settimane scorse, hanno dovuto guardarsi negli occhi e prendere le decisioni per mandare avanti l'enorme organizzazione che sta dietro a una squadra del Motomondiale. Il tutto mentre il padre putativo di questa grande famiglia dal 27 dicembre è ricoverato in ospedale (prima a Imola, poi dal 30 dicembre al Maggiore di Bologna) impegnato in una tremenda corsa contro il Covid, appeso a un filo che purtroppo molto spesso ha dato segnali preoccupanti, fra miglioramenti e inattese ricadute. Carlo Pernat, molto vicino a Gresini e fra i suoi collaboratori di punta, si era già messo al lavoro con lui per le strategie 2022, quando la squadra entrerà in MotoGp come team indipendente (probabilmente con moto Suzuki): «Fausto è una colonna del Motomondiale, ma ora l'importante è che tiri fuori la ghirba da questa situazione. È un lottatore e ce la farà». Il figlio Lorenzo, che su Facebook tiene aggiornati tifosi e conoscenti, spiega a Libero che «putroppo le condizioni di papà non sono variate dall'ultimo aggiornamento, è in coma farmacologico attaccato al macchinario per togliere anidride carbonica dai polmoni. E pensare che nei primi mesi di pandemia aveva donato proprio un respiratore all'Ospedale San Pier Damiano di Faenza, struttura dove siamo nati sia io, sia mio fratello, e al quale è rimasto molto legato. C'è la piccola fortuna che possiamo vederlo e stargli vicino, in qualche modo gli facciamo sentire che ci siamo». Messaggi di supporto arrivano da tutto il Circus a due ruote, in primis quelli del boss Carmelo Ezpeleta e del suo storico centauro Loris Capirossi. «We are waiting for you», ti aspettiamo, è il mantra di giornata, anche dei giovani piloti di Moto3 e Moto2 per i quali il 2021 può essere l'anno della maturità, della svolta. «Dobbiamo spingere al massimo per Fausto», esclamano in coro. Sulle Honda dell'Indonesian Racing Gresini Moto3 (a proposito, la partnership con l'Indonesia è sempre più stretta) ecco dunque il "Rookie 2020" Jeremy Alcoba (19 anni) e al suo fianco l'argentino Gabriel Rogrigo (24), uno che può lottare per il titolo. Sulle Kalex del Federal Oil Gresini Moto2 ci sono invece due italiani, Nicolò Bulega (21) e Fabio Di Giannantonio (22): talenti veri, voglia e mezzi per la caccia all'iride.

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