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Europa League, per il Milan lo United è un'occasione: "Così si può ribaltare la prospettiva"

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Claudio Savelli
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Per il Milan, l'Europa League diventa una seduta di psicoterapia. Il sorteggio degli ottavi assegna infatti ai rossoneri di Pioli il peggiore dei rivali possibili, ovvero quel Manchester United secondo in Premier League e nuovamente competitivo dopo un paio di anni di anonimato. E se nei fatti è andata malissimo, in realtà, visto il momento grigio del Milan, si può ribaltare la prospettiva e considerare lo United come l'occasione per tornare nella strada maestra, smarrita dai rossoneri con l'arrivo del nuovo anno, in cui ha vinto solo 5 partite su 13 e per la prima volta con Pioli è in astinenza di successi da 4 gare. Battere i Red Devils, considerando che sono la più nobile tra le cadute dalla Champions (terzi nel girone di Psg e Lipsia), che la sfida ha un fascino storico ineguagliabile (dieci Coppe dei Campioni in gioco, mai così tante in Europa League) e che evoca dolci ricordi (su tutti la semifinale di Champions 2006/07 e il 3-0 di San Siro, anticamera del trionfo milanista ad Atene), porterebbe una scarica di adrenalina in una squadra ultimamente apatica. Il problema è che il Milan si era abituato così bene da sopravvalutare la sua reale forza, mentre i risultati del 2021, d'un tratto mediocri, lo hanno riportato bruscamente alla realtà.

Una realtà dove lo United sembra fuori portata e per questo diventa l'avversario ideale, che consentirebbe di recuperare la fiducia in un sol colpo, interrompendo sul nascere la crisi. E poi, di rilanciarsi, perché se la squadra di Solskjaer, come spiega Pioli, «è la favorita per la vittoria finale», batterla significa prenderne il posto. Se il cammino del Milan è spinato, quello della Roma di Fonseca pare fiorito, se non altro per il romanticismo dell'urna. Il tecnico portoghese, infatti, dopo aver eliminato la squadra con cui ha alzato una coppa di Portogallo, il Braga, affronterà quella che lo ha lanciato nel panorama europeo, allineandolo all'orbita giallorossa: lo Shakhtar con cui ha vinto 3 campionati.

Con gli ucraini, tre anni fa, Fonseca affrontò la Roma in Champions, ora sarà dall'altra parte contro il suo alter ego, Luis Castro, scelto appositamente dalla dirigenza dello Shakhtar per mantenere continuità nel progetto. E quindi, 4-2-3-1 tecnico e ritmico, che quest' anno ha raggiunto un'inedita solidità difensiva, come ricorda l'Inter, incapace di segnare un gol nelle due partite del girone di Champions. Le due superstiti dell'E-League, prima di dedicarsi all'andata degli ottavi (l'11 marzo mentre il 18 marzo si giocherà il ritorno), giocheranno tre turni di campionato. Il primo (domani alle 20.45) è lo scontro diretto, un crocevia, una bilancia dell'umore diverso delle due squadre, sereno della Roma, nebuloso del Milan, anche se la classifica suggerirebbe il contrario. Fonseca infatti è quarto e Pioli è secondo, ma nella stagione degli impegni a raffica, tutto può cambiare in un attimo ed è esattamente ciò che spera la Roma e ciò che teme il Milan.

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