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Ferrari, cosa è successo davvero a Charles Leclerc? Quel terribile sospetto sul disastro del team: cosa non torna

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Montecarlo mesta, mestissima per Charles Leclerc: pole strepitosa con la Ferrari ma poi non è riuscito a partire. Già, in qualifica, dopo il giro-record lo schianto. Nella notte pre-gara il lavoro frenetico dei meccanici per rimettere il pilota in pista. Poi quel surreale giro di ricognizione: alla sesta curva, Leclerc parcheggia. Fine corsa. Non parte. Una maledizione. "Ci metterò del tempo a superarlo", ha ammesso il pilota. 

 

Ma cosa è accaduto? Difficilissimo ipotizzare che il problema avuto nel giro di prova non avesse a che fare con l'incidente delle qualifiche. Il punto è che il team, la Ferrari, ha probabilmente fallito nell'individuare un potenziale problema, un'anomalia sfuggita nella catena dei controlli. Dunque, la versione ufficiale: la giunzione tra semiasse e mozzo della ruota posteriore sinistra avrebbe ceduto (non il cambio, che era la principale delle preoccupazioni: sostituirlo avrebbe comportato il perdere 5 posizioni in griglia).

 

Il sospetto, dunque, è che in Ferrari abbiano scelto di rischiare. Mattia Binotto e il team negano in modo categorico, si sarebbe trattato di un azzardo folle. Maranello fa sapere che la trasmissione risultava integra dopo le ispezioni del sabato pomeriggio e della domenica mattina. Per la precisione, i tecnici hanno rimpiazzato: fondo, piantone dello sterzo, ali anteriore e posteriore, pompa dei freni. Poi la griglia. Poi quel "no, no, no!", di Leclerc in team radio. Fine corsa. E restano i dubbi: ha sbagliato la Ferrari? Oppure altro non si poteva fare e dunque, inevitabilmente, la colpa ricade su Leclerc, che senza quel botto non avrebbe buttato via una gara che avrebbe potuto essere storica?

 

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