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Antonio Conte, dopo l'Inter un secco no anche al Tottenham: ecco i motivi del rifiuto, la "pista americana"

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Conte-Tottenham, non si fa. Niente ritorno in Premier League per l’ex tecnico dell’Inter. Il club inglese volva ripartire con Conte che ha appena detto addio all'Inter. Il matrimonio con gli Spurs non si celebrerà, a meno di colpi di scena. Sembrava tutto fatto, ma la trattativa si è via via arenata, fino a saltare.

 

 

 

Conte non è apparso convinto del progetto. Il Tottenham è rimasto fuori dall’Europa dei grandi: ripartirà infatti dalla Conference League. Conte aveva e ha dubbi sulle reali potenzialità della squadra rispetto a club come Manchester City, Manchester United, Chelsea e Liverpool.  La situazione economica del Tottenham non avrebbe permesso un mercato all'altezza. Harry Kane, la stella degli Spurs, ha fatto capire chiaramente di essere interessato alle offerte dei Citizens e del Real Madrid. 

 

 

 

Inoltre lo staff che Conte avrebbe potuto portare con sè (non più di 4 fedelissimi), non era particolarmente gradito al club. Il lavoro di  Fabio Paratici, ex responsabile dell’area tecnica della Juve con cui Conte aveva lavorato dal 2011 al 2014 e ora al club inglese, non ha dato i suoi frutti. "Sono una persona che non si accontenta delle situazioni ‘comode’. E l’Inter rappresenta la decisione più difficile - ha spiegato Conte a Dazn -. Dove mi vedo tra cinque anni? Mi piacerebbe fare delle esperienze all’estero, magari in America", ha svelato Conte lasciando aperte le porte anche per un futuro in Usa.

 

 

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