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Cristiano Ronaldo una zavorra per la Juventus? Perché nessuno vuole prenderlo

Daniele Dell'Orco
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La serie A che comincia oggi già orfana di due supercampioni come Donnarumma e Lukaku potrebbe perdere presto quella che è forse la sua stella più luminosa: Cristiano Ronaldo. Il portoghese continua ad essere criptico sul suo futuro e la Juve non è ancora certa di poterlo schierare nell'esordio in campionato di domani alle 18.30 contro l'Udinese. CR7 si è allenato insieme al resto del gruppo. Lo scorso anno decise lui la gara della Dacia Arena con una doppietta, durante una stagione che l'ha incoronato capocannoniere (con 29 gol). Nonostante ciò, però, lasciarlo andare un anno prima della scadenza naturale del contratto da 31 milioni netti a stagione (circa 64 lordi) potrebbe non essere un dramma per la Signora. Anzi.

 

 

RICHIESTA DI 29 MILIONI
Arrivato nel 2018 per 115 milioni (inclusi premi e commissioni), CR7 ha un cartellino che al momento è ammortizzato per 88, quindi la Juve dovrebbe chiedere almeno 29 milioni per non subire una minusvalenza. Per il Psg o per il City (la favorita per aggiudicarselo) non sarebbe un grosso ostacolo. Le casse della Juve però, con debiti pari a 360 milioni, respirerebbero non poco visto che solo lo stipendio di Ronaldo vale un quinto del costo dell'intera rosa. La domanda che si pongono in molti a 3 anni dal suo arrivo è: ne è valsa la pena? Ni. Nel senso che analizzando l'acquisto come qualsiasi investimento aziendale, si deve stabilire cosa ha portato il portoghese alla Juve che non sarebbe arrivato senza di lui, non solo sul campo, ma in termini economici. Il merchandising è cresciuto di 16 milioni solo il primo anno: balzo imponente ma lontano dal coprire i costi. L'anno dopo le vendite sono calate, certo, per via del Covid. Il numero di abbonati non è cresciuto ma la Juve ha potuto alzare i prezzi, incrementando da 881 a 1.029 euro il ricavo per abbonato e spingendo l'introito complessivo a 30 milioni (+17%). Seppure penalizzato dal Covid, il secondo anno segna un +2,8 milioni sugli abbonamenti e 4,7 milioni sugli incassi delle singole partite.

 

 

GLI SPONSOR
L'effetto più vistoso è sugli sponsor: i contratti Adidas e Jeep sono stati rinnovati a condizioni migliori. Il primo, ad esempio, passato da 23 a 51 milioni annui fino al 2026 con un bonus da 15 milioni per il 2018/19 ascrivibile all'effetto-CR7. Insomma, senza il Covid forse dal punto di vista economico il gioco sarebbe valso la candela. Specie se però, sul campo, le cose fossero andate meglio: la seconda eliminazione consecutiva agli ottavi di Champions, per esempio, non depone a favore del super-acquisto. Né il quarto posto risicato in campionato, dovuto sì ai gol di Ronaldo ma anche ad una sorta di one-man show che non è tipico dei bianconeri, capaci di esaltare CR7 ma annebbiare gli altri. E qui l'altro punto della discussione: l'equivoco tattico. Non una novità per Allegri, ma nemmeno un sogno. Con il Cesena, nel primo test stagionale, la Juve ha indossato i panni del 4-3-3. Ronaldo così partirebbe da sinistra. Ma balla anche l'idea 4-2-3-1 e in tal caso CR7 andrebbe a ricoprire il ruolo di terminale offensivo di un modulo votato all'attacco con Chiesa, Dybala e Kulusevski a supporto. Gli stessi, però, che potrebbero soffrire della presenza del portoghese. Dybala in primis, mai davvero a suo agio con Ronaldo. E pure Kulusevski lo scorso anno è tutt' altroche esploso. Insomma, con una alternativa più economica, più giovane (Ronaldo ha 36 anni) e più funzionale, la Juve potrebbe addirittura guadagnarci. L'identikit perfetto? Gabriel Jesus. Guardiola risponderebbe all'acquisto di Messi del Psg, e la Signora avrebbe il suo terminale top di gamma. 

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