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F1, Nico Rosberg e le magagne con Lewis Hamilton: "Box Mercedes diviso, tra i meccanici..."

Lorenzo Pastuglia
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Si è ritirato da campione del mondo nel 2016. E ora Nico Rosberg si rilassa, godendosi la vita fuori dalle piste e dal paddock, tra la sua attività di opinionista di Sky Sport F1, e di imprenditore nel campo delle energie rinnovabili. Intanto, il tedesco, figlio di Keke, ricorda il duello contro il rivale che fu, Lewis Hamilton, in un’intervista a Square Mile, rivelando alcuni particolari legati a quel mondiale, in cui, oltre ad affrontare un drastico programma di dimagrimento, perfezionò alcuni dettagli: “Il mio casco era nero – ha commentato – perché mi ero sbarazzato della vernice, che pesava 80 grammi. Avevo ridotto i calzettoni alle caviglie senza lasciarli correre fino al ginocchio, risparmiando così cinque grammi per gamba, mentre sui miei guanti avevo fatto rimuovere una cucitura che era fissata in un punto non ideale, tale da impedire parzialmente la sensazione sulla frizione”. 

 


Oltre al peso, però, Rosberg lavorò molto dal punto di vista mentale, grazie al supporto di uno psicologo, ritenuto determinante per l’esito del dualismo interno: “Ho lavorato molto intensamente con uno psicologo dello sport – ha ammesso – e ho passato due ore ogni due giorni a concentrarmi sulla psicologia, imparando addirittura la filosofia da questo insegnante. Sono stati tutti questi piccoli dettagli a fare la differenza, ma è quello che serve per vincere. Anche questo è sacrificio”. Nel momento di massima tensione tra loro, il team principal di Stoccarda, Toto Wolff, mise in atto una dura strategia: “C’era una tale divisione tra i due lati del garage – ha dichiarato Rosberg – che anche i meccanici erano diventati avversari, e gli ingegneri vivevano questo clima. Senza preavviso, e senza chiedercelo. Toto ha trasferito tutto il mio gruppo di meccanici sulla macchina di Lewis, e tutti i suoi sono andati sulla mia vettura per il resto della stagione”. 

 


Tutto questo avvenne “poco prima della prima gara, ed è stato pazzesco — ha concluso Rosberg — I miei meccanici, di cui mi fido ciecamente e che sono anche miei amici, sono stati trasferiti sulla macchina di Lewis, ed io avevo dei nemici che lavoravano sulla mia macchina”. Alla fine, però, andò bene così, e Nico si è potuto ritirare da campione del mondo, dopo l’ultimo GP di Abu Dhabi.

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