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Red Bull, altra bomba su Lewis Hamilton: "Attenzione a come si muove l'ala". Ma i commissari... ombre in F1

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Se il motore introdotto a Interlagos ha dato quei cavalli in più che servivano a Lewis Hamilton per ridurre lo svantaggio su Max Verstappen nella lotta mondiale, la Mercedes ha smentito la tesi di aver introdotto una nuova ala dal GP di Jeddah. Intanto, anche nell’ultimo weekend in Qatar, così come era accaduto in Brasile, non sono mancate le accuse tra Mercedes e Red Bull. Nello specifico, uno dei temi più scottanti è stato quello della regolarità, o meno, dell’ala posteriore del team tedesco, giudicata illegale dai rivali di Milton Keynes per l’eccessiva flessibilità. Una considerazione che ha generato ulteriori attriti con Mercedes, ma che potrebbero essere (forse) placati con l’introduzione, da parte della Fia, di un nuovo test di carico sulle ali, che verificherà il rispetto dei requisiti tecnici di queste ultime.

 

 

Mercedes smentisce la accuse della Red Bull
La stessa osservazione fatta dalla Red Bull in Brasile — dove il Drs di Hamilton si era rivelato irregolare e fuori dalle regole, con conseguente penalizzazione per Hamilton nella Sprint Race — è tornata dunque al centro dell’attenzione in Qatar. A Losail, i vertici di Milton Keynes hanno sottolineato l’utilizzo di una nuova ala rispetto a quella utilizzata ad Interlagos, motivo per cui le prestazioni della Stella a tre punte erano tornate ad essere più ‘alla portata’ di tutti i concorrenti rispetto che a San Paolo. Ma proprio la Mercedes, tramite un suo dipendente, è intervenuta al quotidiano tedesco Auto Motor und Sport, smentendo le accuse della Red Bull: “Tutto questo non è vero – ha dichiarato la fonte – l’ala non è stata cambiata ed era solida come una roccia. Si potevano appendere 100 kg su di essa. La prossima volta, forse, la Red Bull ne chiederà 105”.

 

 

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