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Lewis Hamilton, la teoria del complotto di Carlo Taormina: "Incidente programmato, Mercedes rapinata. L'ombra del razzismo"

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Incredibile ma vero, sul finale-thrilling del mondiale di Formula 1 entra a gamba tesissima... Carlo Taormina. Già, anche l'avvocato dice la sua su quanto accaduto al gp di Abu Dhabi tra Lewis Hamilton, il pilota Mercedes beffato e battuto, e Max Verstappen, l'olandese della Red Bull e neo-campione del mondo, il pilota che è stato in grado di spezzare l'egemonia delle frecce d'argento.

 

Il tutto viaggia su Twitter, laddove Carlo Taormina espone la sua peculiare ed assai complottista teoria. "Hamilton rapinato del titolo mondiale - premette tranchant -. Penso che fosse programmato anche l'incidente che ha determinato la safety car di cui è stata allungata la durata per permettere a Verstappen di fare il giochetto: cambiare le gomme e bruciare il troppo corretto Hamilton. C'è razzismo?", conclude sibillino Taormina.

 

Insomma, secondo l'avvocato addirittura lo schianto di Nicolas Latifi, pilota della Williams a muro a pochi giri dal termine e determinante per l'ingresso della safety car, sarebbe stato "programmato" in un complesso complotto per consegnare il titolo mondiale a Verstappen. Certo, le decisioni della Direzione Gara sono state assolutamente discutibili, forzate, eppure la teoria di Carlo Taormina appare, come dire, eccessivamente avventata. A chi poi, in risposta al tweet, gli chiedeva se ieri sera "ha mangiato pesante", l'avvocato risponde: "Assolutamente no. Ma è stata solo una volgare e sfacciata truffa".

Il carico da novanta, però, lo piazza quando parla di "razzismo". Interpellato sul punto, risponde: "È una suggestione. Non altro". Insomma, Lewis Hamilton fatto fuori per il colore della pelle? Oppure perché "troppo corretto", in una strana accezione del razzismo? Ai posteri l'ardua sentenza...

 

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