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Pechino 2022, Federica Pellegrini: "La 15enne dopata? Se l'hanno indotta a farlo...", sospetti pesantissimi

Lorenzo Pastuglia
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Quattordici anni fa sempre a Pechino, Federica Pellegrini diventava la prima campionessa olimpica nella storia del nuoto in rosa. Oggi l’ex nuotatrice è entrata nella commissione atleti del Cio, il Comitato olimpico internazionale. Di ritorno dal viaggio in Cina, ha rilasciato un’intervista a ll Giornale durante la presentazione del libro a lei dedicato nel Jaked store di Milano: “È stato emozionante tornare nella piscina dell'oro olimpico nei 200 stile libero, per una serie di motivi. E poi lì il curling, nello stesso impianto, ha vinto l'oro. Un'altra prima volta... Ho avuto la fortuna di aver visto tutte le prime medaglie dell'Italia. Sono felice di questa esperienza”. 

 

 

Pellegrini: “L’argento della Goggia? Per me va benissimo così”
Sull’argento della Goggia dopo l’infortunio di Cortina: “Per lei speravo solo in una cosa. Che lei si divertisse, che cercasse la sua sciata migliore — ha detto la Pellegrini — Dal di fuori sembra tutto facile, ma vi dico che non è possibile capire quanto sia difficile rientrare dopo un infortunio come quello. L'oro mancato? Per me, lei è già stata bravissima così”. A Pechino, Fede ha premiato i maschi nel Super G: “È stato divertente, tutto il rituale, con annessa la preparazione prima della consegna dei premi. Ho fatto la parte di Malagò, quando lui non c'è... povero... lui era disperato, in isolamento per il Covid e non ci siamo visti. Abbiamo fatto staffetta: lui è uscito e io sono tornata in Italia”. 

 

 

Il caso Valieva 
Sul banco il caso-Valieva, la 15enne pattinatrice russa al centro di una vicenda doping: “È una cosa che va risolta prima o poi — ha detto la Pellegrini — Noi della commissione atleti siamo stati compatti. Ma bisogna capire come vanno le indagini. Dipende se lei l'ha fatto coscientemente, oppure l'abbiano indotta a farlo. Ma bisogna stare attenti a non creare un precedente che vada ad inficiare i risultati degli anni futuri”. E ancora: “La cosa più bella per un atleta è la premiazione. L'ho capito anche stando dall'altra parte — conclude l’ex nuotatrice — Ci sono stati dei casi nel passato, anche in Italia, in cui la medaglia è arrivata tanti anni dopo: ti mettono al collo la medaglia, ti danno una pacca sulla spalla, ma non è proprio come riceverla su un podio olimpico… Spero non accada di nuovo".

 

 

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